L’evasione fiscale e lavoro nero vanno a braccetto e sembrano essere un fenomeno di massa; ad affermarlo è il rapporto Eurispes 2016 che ha dato un quadro dell’economia italiana.

Secondo gli italiani le categorie che più spesso lavorano senza contratto sono le baby sitter (indicate nell’80% dei casi), gli insegnanti di ripetizione (78,7%) e i collaboratori domestici (72,5%). A seguire badanti, giardinieri, muratori, idraulici, elettricisti, falegnami e, con una percentuale del 50%, i medici specialisti. Nell’anno 2015 il 28,1% degli intervistati ha accettato di lavorare in nero contro il 18,6% del 2014.

Il rapporto Eurispes fa emergere anche alcuni segnali di miglioramento dell’economia delle famiglie italiane. Sono in netto aumento infatti gli ottimisti, cioè quanti ritengono la situazione economica dell’Italia sia rimasta stabile nell’ultimo anno, dall’1,5% del 2015 al 16,2% del 2016.  Il 14,7% (+10,1% rispetto al 2015), è convinto che la situazione per il Paese andrà migliorando nel 2016, mentre chi prevede un peggioramento scende dal 55,7% del 2015 al 27,3% del 2016.

Al Pil ufficiale di 1500 miliardi di euro si affianca quello sommerso pari a 540 miliardi e considerando una tassazione del 50%, la conseguente evasione fiscale ammonta a 270 miliardi di euro.

Ed estrema soddisfazione viene espressa dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, tramite un tweet. “Il 2015 anno record nel recupero sull’evasione fiscale (quasi 15 miliardi euro). Un abbraccio a chi ci definiva ‘filo-evasori’!”

Il 2015 anno record nel recupero sull’evasione fiscale (quasi 15Mld €) Un abbraccio a chi ci definiva “filo-evasori! #lavoltabuona

— Matteo Renzi (@matteorenzi) 28 Gennaio 2016