“È uno storpio”, la gaffe del dirigente PD | Scoppia il caso sul web, poi le scuse

di Martino Giordano

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“È uno storpio”, la gaffe del dirigente PD | Scoppia il caso sul web, poi le scuse

| mercoledì 13 Aprile 2016 - 12:49

Bufera su un amministratore locale del PD piemontese. Guido Alessandro Gozzi, responsabile Sanità per il Pd nonché delle relazioni istituzionali di Piemonte, Liguria e Valle D’Aosta presso Federsanità Anci, ha definito “storpio” un candidato affetto da disabilità della lista civica “Noipersavona”. L’aspirante consigliere è ritratto sui volantini elettorali in sedia a rotelle.

Il commento di Gozzi – testualmente “uno è pure storpio” -, apparso sulla bacheca del profilo Facebook di un’amica, non è passato inosservato ed ha scatenato le polemiche della comunità mediatica.

Le reazioni più dure provengono proprio dagli altri esponenti del Partito Democratico: “Affermazioni in totale contrasto rispetto ai valori del nostro partito” stigmatizza Davide Gariglio, segretario regionale del Pd.

Parole di condanna anche da parte di Piero Fassino, sindaco di Torino: “Le espressioni di Gozzi sono da respingere e censurare con il massimo della severità, una simile condotta non è neppure lontanamente accettabile da una comunità politica che fa del rispetto delle persone la sua prima e più forte regola dello stare insieme”.

Più comprensivo il segretario cittadino del PD di Savona, Barbara Pasquali: “I social network sono lo ‘sfogatoio’ dove ognuno si sente libero e legittimato a dire ogni nefandezza. Disapprovo l’accaduto, con ciò dicendo che la stupidità non ha colore politico”.

Il diretto interessato si difende con un post sul suo profilo Facebook, ammettendo di essere incappato in una caduta di stile: “Una pessima battuta per cui devo assolutamente domandare scusa – scrive Gozzi -, mortificato al massimo. Mi scuso con la persona specifica a cui avrei rivolto la mia attenzione, soprattutto mi scuso in generale con chiunque soffra di una disabilità.”

“La mia cultura non è quella che la sgradevole battuta può avere espresso. Tutto è successo al termine di un lungo scambio telefonico di vedute, poi concluso su facebook a tarda sera con una mia storica amica savonese – spiega Gozzi – Eravamo nella solita discussione relativa al basso contrasto tra fazioni della stessa area politica che sta caratterizzando la campagna elettorale a Savona. Amarezza per le solite diatribe della sinistra. Amarezza maggiore per la mia caduta di stile, della quale penso mi ricorderò a lungo”.

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