“Se non mi fossi dopato non avrei mai vinto” | L’ammissione dell’ex ciclista Danilo Di Luca

di Redazione

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“Se non mi fossi dopato non avrei mai vinto” | L’ammissione dell’ex ciclista Danilo Di Luca

| domenica 24 Aprile 2016 - 16:09

Danilo Di Luca shock nella sua biografia ‘Bestie da Vittoria’, in uscita martedì prossimo, i cui contenuti vengono anticipati da Sportmediaset. L’ex ciclista ammette l’uso di sostanze dopanti. “Se non mi fossi dopato non avrei mai vinto – sta scritto nella biografia -. Non mi pento di niente. Ho mentito, ho tradito, ho fatto quello che dovevo fare per arrivare primo. Nel ciclismo tutti sanno la verità, ma la verità è inaccettabile”.

Di Luca è stato trovato positivo al doping in due occasioni, nel 2009 e nel 2013 e svela di avere assunto sostanze per ben 16 anni: “Nel 1997, al terzo anno da dilettante, inizio con la farmacia. Inizio a doparmi seriamente nel 2001 al terzo anno da professionista. Mi procuro tutto coi mercati paralleli. Diventiamo come animali, come bestie. Non siamo eroi, siamo dei pazzi scatenati. Per un ciclista l’importante è vincere, non pensi mai che ti possono beccare, che ti puoi ammalare”.

Poi svela altri particolari inquietanti: “I velocisti prendono la nitroglicerina in pastiglie per fare delle sfiammate supersoniche negli ultimi tre chilometri. La sciolgono sotto la lingua prima della volata. Tornano nuovi. Quando i direttori sportivi dicono ‘non so niente’, mentono. L’ambiente non ti obbliga a doparti, ti sollecita, il campione crea un indotto che dà da mangiare a un sacco di famiglie”.

“L’assunzione di sostanze illegali porta la menzogna – confessa – : mentiamo alla famiglia, alle mogli, ai giornalisti, ai massaggiatori, ai meccanici, perfino ai nostri colleghi. Ogni ciclista sa che tutti si dopano eppure nessuno parla e qualcuno sostiene pure di andare ‘a pane e acqua’. Mentire diventa naturale come respirare. La verità è che tutti si dopano e che tutti lo rifarebbero”.

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