Morta la 46enne aggredita e data alle fiamme |L’ex collega confessa: “Le ho dato fuoco”

di Redazione

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Morta la 46enne aggredita e data alle fiamme |L’ex collega confessa: “Le ho dato fuoco”

| martedì 02 Agosto 2016 - 14:55

Aveva ustioni sul 90% del corpo Vania Vannucchi, la barelliera 46enne dipendente dell’ospedale di Lucca, aggredita e poi cosparsa di liquido infiammabile e infine data alle fiamme dal suo collega. La donna è morta in ospedale, troppo gravi le ferite. 

Il dramma si è consumato nella zona dell’obitorio dell’ex ospedale Campo di Marte. Alcuni colleghi hanno udito le urla e sono usciti con secchi d’acqua a spegnere il fuoco.

Sul posto sono subito intervenuti anche i vigili del fuoco, un’ambulanza e l’elisoccorso Pegaso che ha trasferito la donna in gravissime condizioni al centro grandi ustionati di Pisa.

Sembra che prima del trasporto in ospedale la donna abbia fatto il nome del suo aggressore, Pasquale Russo, che è stato prima interrogato e poi arrestato con l’accusa di omicidio volontario. 

I due avevano un appuntamento, ma tra loro sarebbe sorto un litigio. La donna, sposata e con tre figli, sarebbe stata tormentata dal suo aggressore per questioni sentimentali.

Subito dopo l’aggressione, Russo sarebbe tornato a casa dove è stato poi trovato cambiato d’abito e ripulito dalla polizia. Nel corso di un lungo interrogatorio, ha negato ogni responsabilità, ma, ad incastrarlo, ci sarebbe anche un’ustione ad un braccio.

Russo alla fine è crollato ed ha confessato di aver dato fuoco alla donna, senza l’intenzione di ucciderla.

“L’ho vista bruciare, ma me ne sono andato. Dovevo andare a casa”, ha raccontato agli inquirenti. “Non volevo uccidere”, ha spiegato poi al pm e al capo della squadra mobile Silvia Cascino.

Russo ha infine detto di aver usato la tanica di benzina per rovesciarla sulla donna e di averla poi gettata nelle vicinanze. Ma non è ancora stata trovata. Pare che la donna fosse stata minacciata più volte, al punto da confidarsi con le persone a lei più vicine, convinta a denunciare. Le testimonianze rese descriverebbero Russo come un vero e proprio stalker.

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