Bufera ad Aci Catena, blitz in comune della Dia | In manette il sindaco, intascava mazzette VIDEO

di Redazione

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Bufera ad Aci Catena, blitz in comune della Dia | In manette il sindaco, intascava mazzette VIDEO

| lunedì 10 Ottobre 2016 - 07:57

Blitz della Direzione Investigativa Antimafia di Catania, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, ad AcicatenaNel corso dell’operazione nel comune etneo, sono stati sottoposti a fermo amministratori e imprenditori finiti al centro di lunghe e complesse indagini. 

Ci sono anche il sindaco Ascenzio Maisano, il presidente della 1a Commissione consiliare al Bilancio e alle Finanze Orazio Barbagallo e il direttore generale della Halley Consulting Giovanni Cerami tra i fermati nell’indagine sulla fornitura di servizi al Comune di Aci Catena.

Gli episodi di corruzione hanno riguardato il rinnovo del contratto di  fornitura, in favore del Comune, del servizio di assistenza e manutenzione dei sistemi software ed hardware e l’aggiudicazione del progetto esecutivo denominato “Home Care” finanziato dall’Unione Europea per l’importo di euro 252.000,00 alla società  Halley Consulting S.p.A..

A seguito dell’emissione di tali atti illegittimi, è stata consegnata da Giovanni Cerami a Orazio Barbagallo una somma di 15.000 euro a titolo di tangente, che quest’ultimo ha provveduto a ripartire in parti uguali, poco dopo averla ricevuta, con il Sindaco Maesano. 

Tale somma – spiegano gli investigatori – costituiva l’ennesimo pagamento effettuato dal Cerami in favore di sindaco e consigliere che erano soliti ripartire a metà gli illeciti profitti. Da tempo gli uomini della D.I.A. avevano rivolto l’attenzione investigativa nei confronti del primo cittadino e dei suoi collaboratori più stretti.

La mattina del 04 giugno Maesano e Barbagallo “si sentivano telefonicamente concordando di vedersi di lì a poco, utilizzando un linguaggio criptico. Il tenore della conversazione permetteva  agli investigatori della Dia di comprendere la natura illecita dell’incontro”.

Trascorso un breve lasso di tempo dalla telefonata, infatti, i due si incontravano e, dopo aver adottato ogni precauzione al fine di non essere intercettati o filmati, si recavano in area di campagna lontano da “occhi indiscreti” e lì procedevano alla ripartizione della tangente dell’ammontare di 15.000 euro.

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