Renzi alla Camera attacca l’Ue: “Ci ascoltino” | “A Roma 2017 proveremo a immaginare il futuro”

di Redazione

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Renzi alla Camera attacca l’Ue: “Ci ascoltino” | “A Roma 2017 proveremo a immaginare il futuro”

| mercoledì 12 Ottobre 2016 - 13:27

“L’Europa ha subito un duro choc dopo la Brexit. Il Consiglio europeo della settimana prossima si colloca in una situazione abbastanza difficile da illustrare”. Il premier Matteo Renzi ha aperto così le comunicazioni in Aula prima del Consiglio europeo previsto a Roma per marzo 2017.

Renzi spiega che in quella occasione “i 27 paesi si riuniranno e proveranno a immaginare il futuro”, sarà “uno spartiacque, importantissimo, cruciale, decisivo”. Ma per l’Europa non ci sono solo parole al miele, anzi: “Questo ‘frenetico immobilismo‘ dell’Europa ha portato a poco più di niente: un elenco di buone promesse non all’altezza della sfida per l’Europa del dopo Brexit”.

“Questo è il contesto in cui si colloca il prossimo Consiglio europeo. Brexit non può tenere ferme le istituzioni europee per un altro anno, dopo un anno in cui abbiamo discusso prima di una piattaforma soddisfacente per non far uscire la Gran Bretagna dalla Ue, poi degli esiti di quella uscita”.

Per Renzi: “Se il dibattito europeo fosse solo sulle procedure dell’articolo 50 (quello che disciplina l’uscita di uno Stato membro, ndr) ulteriore tempo sarebbe buttato via in un momento in cui non abbiamo tempo da perdere”.  Divisione del bilancio Ue tra i Paesi membri?  “È necessario che l’Italia sia promotrice di una posizione durissima“.

In particolare contro quei Paesi “che hanno ricevuto molti denari per la comune appartenenza e per il rilancio dei loro territori e che in questa fase si stanno smarcando dai propri impegni assunti di ricollocazione degli immigrati“. Renzi ha quindi chiesto al Parlamento “un mandato forte e ampio, non solo da parte della maggioranza”.

“Dire che a uguali diritti corrispondono eguali obblighi è decisivo in questa fase – prosegue il premier – Se qualcuno si impegna a ricollocare fratelli e sorelle migranti è altrettanto evidente che il bilancio 2020 dovrà fare chiaramente riferimento a chi dice sì e a chi dice no rispetto alla ricollocazione”.

Renzi infine conclude ricordando che “l’Italia è il Paese con la rotta di discesa del deficit più significativa e rispetto ad altri Paesi ha un deficit inferiore alla metà, ogni riferimento alla Spagna è puramente voluto“. “L’Italia oggi ha un atteggiamento di stimolo, un’ingombrante presenza nella discussione”.

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