Ndrangheta, blitz antidroga del Ros: 13 arresti | Colpiti i canali di approvvigionamento delle cosche

di Redazione

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Ndrangheta, blitz antidroga del Ros: 13 arresti | Colpiti i canali di approvvigionamento delle cosche

| mercoledì 26 Ottobre 2016 - 07:38

L’operazione “Stop drug” dei carabinieri del Ros e di quelli del comando provinciale di Catanzaro insieme con i finanzieri del Gico, ha stroncato un traffico di droga gestito dalla ‘ndrangheta. In tutto sono 13 le persone finite in carcere per associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti

Gli arresti giungono al termine di un’indagine avviata nel 2009 dal Ros nei confronti dei vertici della cosca Acri-Morfò di Rossano Calabro e, in particolare, del latitante Nicola Acri, arrestato dai carabinieri il 20 novembre 2010 a Bologna. Le indagini, sottolineano gli investigatori, hanno “documentato ancora una volta il ruolo centrale del sodalizio ‘ndranghetista nel panorama criminale cosentino e il suo dinamismo nel traffico di stupefacenti”.

<<< I NOMI DEGLI ARRESTATI >>>

In particolare sono stati individuati in Campania e in Francia i canali di approvvigionamento della droga e la rete di distribuzione nel territorio di Rossano e in altre piazze di spaccio fuori dalla regione. Il vertice dell’organizzazione era composto da Salvatore Galluzzi, Francesco Sommario e Umberto Graziano, tutti già condannati,

Uno dei principali luoghi di cessione era l’area delle case popolari di piazza Adele Russo a Rossano, nella quale operavano i fratelli Pometti. In questo luogo era stato costituito un vero e proprio fortino in cui si verificano le cessioni al dettaglio delle sostanze stupefacenti ai vari clienti.

“I pusher al fine di accaparrarsi la clientela, si mostravano sempre ben compiacenti e disposti ad assecondare le richieste dei compratori, ma quando questi ultimi non risultavano essere più ‘buoni pagatori’, scattavano dure e violente ritorsioni. Significativo in tal senso, l’episodio in cui i fratelli Pometti aggredirono un tossico, debitore di circa cinquemila euro, procurandogli una frattura del braccio”.

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