Il morbillo è un rischio per la salute: pochi i vaccini, sottovalutati i rischi

di Redazione

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Il morbillo è un rischio per la salute: pochi i vaccini, sottovalutati i rischi

| martedì 01 Novembre 2016 - 10:00

Il morbillo è una delle malattie più “sottovalutate”: è un rischio per la salute pubblica a causa delle attuali basse coperture vaccinali e le complicanze sono ”ampiamente sottostimate”. Ad affermarlo è il presidente dell’Istituto Superiore della Sanità, Walter Ricciardi, in una lettera aperta a Giuseppe Pignatone, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma, spiegando l’importanza di avere ”anche la Magistratura al fianco dei medici e degli scienziati per contrastare chi, per diversi e spesso turpi motivi, abusa della credulità popolare, esponendola a rischi gravissimi per sé e per le persone care, spesso bambini ed anziani”.

In un documento allegato alla lettera, il presidente dell’Iss osserva che considerato le attuali coperture vaccinali si registra un accumulo medio di circa 84.000 nuove persone suscettibili di essere colpiti da morbillo ogni anno e questo aumenta il rischio di epidemie. ”Recenti epidemie in Italia hanno coinvolto maggiormente la popolazione adulta, inclusi gli operatori sanitari”. Il passaggio da coperture comprese tra il 75% e l’85% a coperture di 85%-90% ha permesso di evitare più di 23.000 casi e circa 7.000 ricoveri.

Il Codacons ha preannunciato una class action, un ricorso al Tar ed un esposto nei confronti dello stesso Ricciardi per ”procurato allarme”. Il Codacons contesta a Ricciardi di avere detto che il calo delle vaccinazioni, in particolare quella contro il morbillo, avrebbe provocato un numero elevato di casi, alcuni di questi complicati e potenzialmente letali per i bambini non vaccinati.

”Un attacco alla libertà della magistratura e alla sacrosanta neutralità che deve essere garantita dalla giustizia italiana”, così il Codacons definisce la lettera inviata dal presidente dell’Iss Walter Ricciardi, al Procuratore Giuseppe Pignatone, in cui si chiede ai giudici di schierarsi a favore delle vaccinazioni di massa. ”Duole poi rilevare che né l’Iss, né Ricciardi, hanno capito che la battaglia del Codacons non è contro i vaccini, che riteniamo indispensabili, ma contro i regali dei medici in conflitto di interesse alle aziende farmaceutiche, attraverso improbabili vaccinazioni di massa dell’intera popolazione per qualsiasi possibile malattia. Forse avrebbe fatto meglio Ricciardi a specificare nella lettera a Pignatone i suoi passati rapporti, del tutto leciti ma forse inopportuni, con le aziende del settore farmaceutico” conclude il Codacons.

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