Gentiloni: “L’Ue a più velocità è necessaria” |Alt dalla Polonia: “La nostra condizione è l’unità”

di Redazione

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Gentiloni: “L’Ue a più velocità è necessaria” |Alt dalla Polonia: “La nostra condizione è l’unità”

| venerdì 10 Marzo 2017 - 15:17

Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni è impegnato a Bruxelles, nel vertice europeo. Al tavolo, oltre al premier italiano, il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk, il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker e il presidente di turno il primo ministro di Malta Joseph Muscat.

Al termine del vertice, il premier italiano ha voluto comunicare il messaggio italiano sull’Europa a più velocità. “È molto semplice: non stiamo parlando di un’Europa ‘à la carte’ – ha detto -, stiamo parlando di una realtà che è già in atto”.

Per il presidente del Consiglio “è una scelta che si fa nell’ambito dei Trattati, consentendo a tutti di aderire e senza alcuna logica di esclusione“.

“Al vertice di Roma (il prossimo 25 marzo, ndr) – ha proseguito Gentiloni – ci sarà l’indicazione di quattro grandi priorità con una prospettiva di dieci anni per il futuro dell’Europa. Le 4 priorità sono un’Europa della Difesa e della sicurezza nella gestione dei flussi dei migranti, della crescita e dello sviluppo sostenibile e del lavoro, un’Europa sociale e un’Europa che abbia un ruolo nel mondo di scambi e di mercato.

“Esco da questa riunione – ha evidenziato il premier durante la conferenza stampa – con un relativo ottimismo perché, pur essendo consapevole delle difficoltà dell’Unione europea che la giornata di ieri ha messo plasticamente in evidenza, penso ci sia anche la consapevolezza comune del fatto che l’incontro di Roma possa essere un’occasione di rilancio per l’Ue”.

Ma la Polonia, insieme ad altri Stati, non è dello stesso avviso. Il premier polacco, Beata Szydlo, al termine del vertice Ue, ha dichiarato che Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia “non saranno mai d’accordo nel parlare di un’Europa a più velocità”.

“La condizione che noi poniamo è l’unità”, spiega, e annuncia che “non approveremo cambiamenti che possano portare peggioramenti al mercato unico o a Schengen. La dichiarazione di Roma avrà un senso solo se punterà al futuro e se sara’ firmata da tutti”.

Immagine sito presidenza del Consiglio dei Ministri

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