Sfida televisiva tra Emiliano, Orlando, Renzi |Fair play tra i tre ma in disaccordo su tutto

di Redazione

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Sfida televisiva tra Emiliano, Orlando, Renzi |Fair play tra i tre ma in disaccordo su tutto

| giovedì 27 Aprile 2017 - 07:04

Il tanto atteso incontro televisivo tra i tre candidati alla segreteria del Pd c’è stato e come era prevedibile alla vigilia sono stati in disaccordo su quasi tutte le tematiche affrontate.

Alla base c’è stato, comunque, il fair play ma Matteo Renzi, Michele Emiliano ed Andrea Orlando hanno espresso concetti diversi sulla patrimoniale, Alitalia, gli 80 euro e anche sull’aborto.

Divisi, nell’intervista a tre su Sky, anche sul primo traguardo da raggiungere, ovvero l’affluenza ai gazebo il prossimo 30 aprile, quando verrà scelto il nuovo segretario. Per Renzi “tutto ciò che è davanti 1 milione va bene”, per Orlando “servono 2 milioni di votanti per un partito forte”, infine, per Emiliano va bene tutto: “Abbiamo fatto un congresso con rito abbreviato, per me, che mi sono candidato per salvare il Pd ed evitare che ci fosse un confronto tra loro due, va bene qualunque cosa”.

Divergenze come dicevamo, sul tema caldo di Alitalia con Renzi che parla di “saga degli errori”, esclude soldi pubblici e annuncia una proposta del Pd entro il 15 maggio. Orlando non vuole la liquidazione e Emiliano, polemizzando con il governo Renzi, attacca: “Si sono trovati i soldi per non far fallire le banche, si troverà anche il modo di salvare Alitalia”.

Per quanto riguarda l’economia, Renzi e Orlando difendono gli 80 euro, con quest’ultimo che si dice favorevole anche ad una patrimoniale. Emiliano è critico e vede negli introiti di una web tax la possibilità di sgravi fiscali.

Ed Emiliano è tornato all’attacco questa mattina, invitando gli italiani ad informarsi e a recarsi ai gazebo per votare. Poi una stoccata a Matteo Renzi. “Ha avuo l’occasione di cambire l’Italia e non l’ha fatto”, ha sottolineato.

Adesso la parola passa agli elettori del Pd che tra tre giorni dovranno recarsi ai gazebo per esprimere la preferenza. Secondo alcuni sondaggi sarebbe in vantaggio l’ex premier. Le urne confermeranno ciò?

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