Terrorismo, espulso un tunisino a Catania |Avrebbe avuto contatti con Anis Amri VIDEO

di Redazione

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Terrorismo, espulso un tunisino a Catania |Avrebbe avuto contatti con Anis Amri VIDEO

| sabato 13 Maggio 2017 - 10:38

La lotta al terrorismo non si arresta. Nelle ultime ore, a Catania, è stato fermato ed espulso, a Catania, un tunisino. L’uomo avrebbe avuto contatto con Anis Amri, l’attentatore della strage di Berlino.

Si tratta di Sayed Yacoubi, un 36enne, irregolare, che abitava in provincia di Catania. nato a Oueslatia (Tunisia) nel 1981 (con diversi alias). L’uomo era partito da Belpasso (CT) nel pomeriggio del 30 aprile e stava cercando di lasciare frettolosamente il territorio nazionale per raggiungere una connazionale residente in Francia che si era già attivata per trasmettergli i fondi necessari per attraversare il confine clandestinamente.

L’espulsione è stata emessa a causa della ‘pericolosità sociale’. Lo ha reso noto il Viminale precisando che l’uomo “è emerso all’attenzione delle indagini investigative per i contatti avuti in Italia con il noto attentatore di Berlino”.

Aveva mantenuto contatti con lui anche dopo il trasferimento di Amri a Latina e poi in Germania. Inoltre, prosegue la nota del Viminale, è stato accertato che il cittadino espulso aveva fornito ad Amri, all’uscita dal Centro di identificazione ed espulsione di Caltanissetta, una sua utenza mobile italiana, utilizzata da Amri nel giugno/luglio 2015.

La capillare analisi del traffico telefonico sulle utenze a lui intestate, ha inoltre evidenziato contatti con soggetti di orientamento radicale, consentendo di rilevare, lo scorso 30 aprile, il suo repentino allontanamento dal catanese per raggiungere in Francia una connazionale che gli avrebbe dovuto fornire le risorse economiche per attraversare il confine clandestinamente.

Rintracciato lo scorso 2 maggio a Torino, è stato portato nel centro permanente per i rimpatri Brunelleschi. Adesso è stato rimpatriato, con accompagnamento in Tunisia, con un volo decollato dall’aeroporto di Caselle.

Con questo provvedimento, si tratta della 42esima espulsione nei primi 5 mesi del 2017. Un tema quello del terrorismo e dei foreign fighter affrontato anche dall presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani: “La decisione di interrompere temporaneamente Schengen risponde a esigenze di sicurezza. Siamo purtroppo sotto attacco. I controlli antiterrorismo non devono essere confusi con l’innalzamento di barriere che oggi non hanno più senso. Si tratta di un fenomeno da non sottovalutare”.

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