Mafia Capitale, esclusa l’associazione mafiosa

di Redazione

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Mafia Capitale, esclusa l’associazione mafiosa

| giovedì 20 Luglio 2017 - 17:34

I giudici della X sezione penale del tribunale di Roma hanno condannato l’ex terrorista nero, Massimo Carminati, a 20 anni di reclusione nell’ambito del processo Mafia Capitale. Mano pesante anche per il “ras delle coop”, Salvatore Buzzi, condannato a 19 anni di carcere.

Agli imputati non è stato addebitato il reato di associazione mafiosa. Su un totale di 46 imputati, soltanto cinque sono stati assolti. Cinque anni di carcere anche per Nadia Cerrito, segretaria di Buzzi, mentre al manager Fabrizio Franco Testa toccheranno 12 anni di carcere.

Undici anni di carcere, inoltre, per il presunto braccio destro di Carminati, Ricardo Brugia. All’ex Ad di Ama Franco Panzironi sono stati comminati 10 anni di carcere. L’ex minisindaco del municipio di Ostia, commissariato per infiltrazione mafiose, Andrea Tassone, è stato invece condannato a 5 anni.

Non va bene nemmeno all’ex capogruppo del Pdl in Comune, Luca Gramazio (11 anni di reclusione), all’ex capo dell’assemblea Capitolina Mirko Coratti (Pd, 6 anni) e a Luca Odevaine, ex responsabile del tavolo per i migranti (6 anni e 6 mesi). Rispetto alle richieste della Procura che aveva proposto per tutti gli imputati 5 secoli di carcere, i giudici della decima Corte presieduta da Rosanna Ianniello hanno inflitto oltre 250 anni di carcere.

I cinque imputati assolti sono: Rocco Rotolo e Salvatore Ruggiero, per i quali la Procura aveva chiesto 16 anni di carcere; l’ex dg di Ama Giovanni Fiscon, per il quale erano stati chiesti cinque anni; Giuseppe Mogliani, per il quale l’accusa aveva chiesto 6 anni; l’ex sindaco di Castelnuovo di Porto, Fabio Stefoni, per il quale la procura aveva chiesto 4 anni. Rotolo e Ruggiero, stando alla tesi accusatoria, avrebbero garantito i contatti tra Mafia Capitale e ambienti della ‘ndrangheta

Ora mi devono togliere subito dal 41 bis“, ha subito detto Massimo Carminati al suo avvocato Ippolita Naso dopo la lettura delle sentenza. “Non me lo aspettavo – ha aggiunto l’ex Nar al telefono con l’avvocato – avevi ragione tu ad essere ottimista”. “Carminati temeva che le pressioni mediatiche avessero portato ad un esito negativo per lui”, ha detto la Naso.

A Carminati sono stati confiscati un’antica spada nipponica denominata “katana” e due machete, un jammer (il disturbatore di frequenze) con la batteria ausiliaria,  tre paia di gemelli in oro, un ciondolo per collana e tutte le opere d’arte. Sigilli per un coltello a serramanico ed un tirapugni di Brugia.

Quanto a Buzzi, stando all’avvocato, avrebbe detto: “Ora quando esco dal carcere? Mi auguro che alla luce di questa decisione la mia permanenza in carcere stia per finire”.  “Non si possono fare speculazioni, non possiamo fare professionismo dell’antimafia. Questa sentenza ci dice che la mafia è una cosa seria, se tutto è mafia niente poi è mafia”, ha quindi sottolineato la Naso.

“È stato certificato che Mafia Capitale non esiste, sono riconosciute due associazioni una del ‘benzinaro’ (la stazione di servizio a Corso Francia dove gravitavano i personaggi della malavita legati all’associazoone, ndr) e un’altra legata al mondo delle cooperative“, ha commentato l’avvocatessa di Carminati.

Dopo la sentenza è arrivato anche il commento del sindaco di Roma Virginia Raggi: “Grazie al lavoro della magistratura, è stata una ferita profonda per la città. Dobbiamo mantenere la guardia sempre alta, quello che è stato accertato oggi è che c’è un’organizzazione criminale che è stata in grado di condizionare pesantemente le politiche di questa città e ne stiamo pagando le conseguenze. È un momento molto importante per la città di Roma, dobbiamo trarne tutti le conseguenze”.

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