Zuckerberg convocato al Congresso: rivoluzione-Datagate

di Andrea Profeta

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Zuckerberg convocato al Congresso: rivoluzione-Datagate

| mercoledì 04 Aprile 2018 - 17:51

Zuckerberg testimonierà. Dopo oscillazioni dei titoli a Wall Street, terremoti alla Silicon Valley, fratture tra gigati del Web, la data è finalmente ufficiale. L’11 aprile, il numero uno di Facebook si presenterà al cospetto del Congresso. Il ‘Re’ davanti al Parlamento. E se ieri Scott Stringer voleva già la sua testa, in molti evocano ‘tempi di rivoluzione‘.

Zuckerberg deve “spiegare il ruolo della sua società”

“Spiegare il ruolo della sua società”. Ѐ questo l’ingrato compito del Ceo del Network in blu. Lo annuncia la stessa Commissione energia e commercio della Camera Usa, preposta al far luce nel buio – sempre meno pesto – del caso Cambridge Analytica. “L’audizione sarà un’opportunità importante”, si può nel leggere nel comunicato della Commissione che alza i toni: “Gli americani comprenderanno meglio cosa accade alle loro informazioni personali quando sono online”. Il ‘trattammento dei dati’, in Datagate, è davvero la questione cruciale. Il sisma che scuote Menlo Park si riassume tutto nella gestione della privacy. Già Cupertino l’aveva accusato. E Zuckerberg poteva liquidare Tim Cook, il numero uno di Apple, con poche parole. Ma come dovrà comportarsi col Congresso?

Picche a Londra, ma Zuck non si sottrae a Washington

Altre richieste di audizioni erano giunte a San José, dove il quartier generale di Facebook è sempre più in stato di assedio. Westminster, in particolare, voleva Zuckerberg sul banco dei testimoni, ma il Ceo aveva ben presto annunciato il suo rifiuto. Nessuna commissione parlamentare britannica avrà il numero uno di Facebook. Eppure, ‘re’ Zuckerberg non ha saputo – o potuto, che dir si voglia – rispondere picche a Washington. Intanto, qualche tabloid americano riferisce della presenza di Mr Zuckerberg anche di fronte a una Commissione del Senato americano che interrogherà Jack Dorsey, ceo di Twitter, e il googlist Sundar Pichai sulla protezione dei dati. Ma su questo apputantamento non ci sarebbe nessuna conferma.

Sono ore delicate per Mark Zuckerberg. Il profilo di Facebook potrebbe cambiare per sempre.

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