In Sicilia è polemica sull’inizio del prossimo anno scolastico

di Redazione

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In Sicilia è polemica sull’inizio del prossimo anno scolastico

| lunedì 07 Maggio 2018 - 18:23

Polemica in Sicilia per l’inizio del prossimo anno scolastico. Il decreto sul calendario non è stato ancora pubblicato ma si sa che l’avvio delle elezioni sarebbe fissato per il 12 settembre, in anticipo rispetto agli anni precedenti. Anche il rientro da scuola dopo le ferie di Natale sarebbe anticipato dall’otto al sette di gennaio. Sarebbe inoltre prevista l’eliminazione del giorno di vacanza in occasione della Festa dell’Autonomia Siciliana, il 15 maggio. Infine, sarebbe previsto un tetto minimo di duecento giorni da dedicare alle lezioni curriculari più undici giorni per attività extracurriculari.

Tante le novità per il prossimo anno scolastico

Novità importanti, dunque, quelle previste dal decreto che dovrebbe essere varato nei prossimi giorni dall’assessore regionale all’Istruzione e alla formazione Roberto Lagalla che scontenta gli studenti.

 Le accuse di Claudio Fava

Flavio Lombardo, coordinatore regionale della Rete degli Studenti Medi Sicilia punta il dito contro la riduzione delle attività extracurricolari, teatri, presentazioni dei libri, visite guidate, viaggi d’istruzione. A sostegno degli studenti ma soprattutto contro l’assessore si schiera, come ormai è abitudine, il deputato regionale di #CentoPassi Claudio Fava, componente della commissione Cultura dell’Ars, che invita l’assessore Lagalla ad ascoltare gli operatori della scuola: “Eliminare di fatto le attività extra aula significa ridurre l’istruzione a mero atto trasmissivo e burocratico. Esattamente il contrario di quando servirebbe in una regione che accumula record negativi nel settore della scuola e dell’istruzione. Il calendario scolastico varato dal governo regionale finirà per colpire gli studenti con maggiori disagi socio-economici a cui sarà tolta la possibilità di arricchire il proprio bagaglio culturale attraverso attività fuori dall’aula”. E, preannuncia la presentazione di un’interpellanza parlamentare.
 

La replica dell’assessore Lagalla

L’assessore Roberto Lagalla non accetta le accuse: “Premesso che l’allargamento delle conoscenze attraverso le azioni formative extra scolastiche costituisce un fondamentale ed integrante elemento delle attività didattiche, resta il problema di garantire la coerenza di queste con il complessivo progetto educativo degli studenti e di bilanciare, anche in termini temporali, il loro impatto sull’apprendimento dei programmi ordinamentali e sullo spazio che ad ogni allievo deve essere garantito per comprendere e maturare metodo e contenuti degli insegnamenti disciplinari, avendo particolare riguardo ai soggetti più svantaggiati. Forse – prosegue l’assessore – e al di là di opportunistiche prese di posizione di certe parti politiche, sarebbe il caso di riflettere più approfonditamente e criticamente sulle complesse ragioni per le quali la Sicilia presenta un documentato ritardo di apprendimento scolastico, come rilevato dai test nazionali di valutazione delle competenze. Ritengo che, anche in questa circostanza come in tante altre, criticare ancor prima che il decreto sia stato reso noto costituisce un atto almeno incauto. – e annuncia – non manca, infatti, nel provvedimento il riconoscimento della prevista ed opportuna flessibilità di modulazione del calendario nell’ambito dell’autonomia scolastica, né, presso l’Assessorato, fa difetto la disponibilità a proseguire nel confronto già avviato con il mondo della scuola, a condizione che il dialogo sia pacato, documentato e rispettoso di tutte le posizioni, senza riserve pregiudiziali”.
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