F1, Hamilton-fulmine vince la pole al GP di Spagna

di Redazione

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F1, Hamilton-fulmine vince la pole al GP di Spagna

| sabato 12 Maggio 2018 - 16:09

Il cielo di Barcellona è nuvoloso. E il vento di Montmelò potrebbe aver dato fastidio a molti dei nostri piloti. Non a Hamilton, però, che si prende l’agognata pole position, confermando tutti i pronostici e la magnifica prova di questa mattina alle libere. Dietro di lui, Bottas lo piantona a 40 millesimi e si prende il meritato argento. Seb è terzo, Kimi quarto, complice la lentezza in Q3, ma grandi complimenti alla Ferrari che ci ha regalato un bel duello contro la Mercedes.

Q1, Ferrari festeggia con la Red Bull alle calcagne, fuori Hulk e Stroll

In Catalogna, sono le 15. Può partire la Q1. Sembra pronta la Ferrari, soprattutto a sferrare una valida controffensiva da opporre all’ottima (che è quasi riduttivo) prova della Mercedes alle libere. A Maranello, vogliono la quarta pole dopo quelle centrate in Bahrain, Cina e Azerbaijan. Sembra pronta anche la Mercedes, con un Hamilton-fulmine che ha bruciato l’asfalto di Montmelò, regalando spettacolo – si diceva – alle libere. Ad ogni modo, cala la bandiera verde. Kimi vola: 2 minuti dopo la partenza, è già primo e ha raggiunto l’incredibile crono di 1’17″483. Dietro di lui, Hamilton, Bottas e il mitico Seb. Tutti in hypersoft. Pochi minuti dopo, Vettel supera il compagno del Cavallino e sfiora (quasi) il muro dell’1’16. Ha un crono fenomenale. Velocissimo anche Verstappen, secondo alle 15:15. Ottimo il crono di Ricciardo che piantona Kimi. Problemi, invece, in casa Williams: Stroll va in testa coda e finisce fuori pista. Anche Hulkenberg non brilla. Il duello per il 14esimo contro Vandoorne non lo premia. Va fuori dai giochi. Bandiera a scacchi, è finita la Q1.

Q2, “Can anyone stop Ferrari?”

Sorpresa all’inizio, con Hass che scende in pista montando le gomme soft. Inaspettato, ma possiamo vedere di meglio. Migliora Grosjean, con l’ottimo crono di 1’18″069, ma parlare di pole è certamente azzardo. E siamo anche buoni. Andiamo alla Ferrari. Hamilton vuole sfidare il Cavallino e, del resto, vince a Barcellona da (quasi) 4 anni di fila. Vola al 1’17”166, con Bottas alle calcagne. Kimi e Seb, però, sono alieni e rispondono volando. Straordinario Raikkonen con 1’17″071, letteralmente invincibile Vettel con 1’16″802. Forse in Germania e Finlandia si usa così. Magici i ferraristi, la Mercedes incassa. Verstappen, invece, scende al quinto e Ricciardo, che faceva ben sperare, si accontenta del settimo posto. Scivolone evitabile, ma la Red Bull pazienta. C’è ancora un’altra sessione, quella decisiva. Vandoorne eliminato. Se la riderà Hulk. Bando alle postille, bandiera a scacchi e l’account F1 twitta: “Can anyone stop Ferrari?”

Q3, “Can anyone catch Hamilton?”

Bandiera verde. Si parte, la sessione decisiva che stabilirà l’agognata griglia di partenza alla gara di domani. Sainz è il primo a uscire, seguono Hamilton e Haas. Super-crono per Ricciardo, 1’16″858 al minuto numero 2, superato poi da Hamilton che ci fa sognare uno staordinario 16″491. Delirio a Montmelò. Il giro è lentissimo per le super-rosse, siamo quasi increduli. Kimi e Seb sono lontani. Finlandese settimo, tedesco quinto. Stiamo a vedere. Al nono minuto, Vettel ci riprova con le soft. Strano, ma vero. Hamilton e Verstappen, invece, fuori con super soft, poi Raikkonen ancora con le soft. Scelte clamorose, in Q3. Ma la vera sorpresa è in agguato. Il re è lui, Lewis Hamilton che, all’11esimo minuto, infrange il muro dell’1’15”. Vettel avanza, Bottas piantona il numero uno della Mercedes, ma si ferma a 40 millesimi. F1 twitta: “Can anyone catch Hamilton?” Seb arriva terzo, bandiera a scacchi. Sorpresa.

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