Norman, il primo robot schizofrenico del MIT

di Redazione

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Norman, il primo robot schizofrenico del MIT

| venerdì 08 Giugno 2018 - 17:58

Ebbene sì, anche le macchine possono essere “mentalmente” disturbate. Lo dimostra Norman, il nuovo robot creato dal MIT (Massachussets Institute of Technology). Il nome non vi dice nulla? Prende ispirazione dal più famoso assassino schizofrenico della storia del cinema, Norman Bates, protagonista del celebre film horror-thriller “Psyco” di Alfred Hitchcock. Scopo dell’esperimento degli studiosi del MIT è stato quello di dimostrare che, come la mente umana, anche gli algoritmi sono capaci di elaborare informazioni in maniera significativa.

L’intelligenza artificiale di Norman è stata addestrata con le immagini macabre e violente individuate sul social network Reddit. Persone morenti, decedute, contenuti forti sono stati il pane quotidiano per Norman mentre a un’altra AI, parallelamente, sono state sottoposte foto con persone e animali aderenti alla “normalità”. Finito il processo di “indottrinamento”, alle due AI sono state somministrate le macchie di colore del test di Rorschach.

Risultati dell’esperimento su Norman

Qual è stato il risultato? Se Norman vedeva “una persona uccisa con una mitragliatrice in pieno giorno” l’altra AI scorgeva “una foto in bianco e nero di un guantone da baseball”. Oppure se Norman individuava “un uomo ucciso davanti alla moglie” l’intelligenza artificiale sana sosteneva di vedere “un uomo con un ombrello”. O ancora “una torta nuziale su un tavolo” diventava per Norman “un uomo investito da un’auto a tutta velocità” e “un gruppo di uccellini su un ramo” si trasformava in “una persona investita da una scarica elettrica”.

L’esperimento ha dato modo di dimostrare che non esistono sistemi informatici naturalmente scorretti ma che l’anomalia dipende dai dati che in essi vengono immessi. Se le capacità di Norman potranno essere rivedute e corrette, si apre però il dibattito sul futuro delle intelligenze artificiali. Con un ipotetico sguardo all’utilizzo di AI nella vita di tutti i giorni, sarà effettivamente possibile farci coadiuvare o addirittura sostituire da macchine che abbiano la possibilità di autogestirsi ed evolversi anche negativamente?

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