Tatuaggi, pericolosi per chi ha basse difese immunitarie

di Redazione

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Tatuaggi, pericolosi per chi ha basse difese immunitarie

| mercoledì 20 Giugno 2018 - 12:20

Farsi un tatuaggio può essere rischioso per chi ha basse difese immunitarie. A dimostrarlo il caso di una donna di trent’anni di origini scozzesi che in seguito a un tatuaggio aveva iniziato ad accusare dolori lancinanti. La donna nel 2009 aveva subito un trapianto di polmone ma i primi problemi si sono manifestati sei anni dopo, nel 2015, quando ha deciso di farsi un tatuaggio. Soltanto dopo tre anni la donna ha smesso di accusare dolori.

La zona scelta è stata la gamba e i dolori cronici si sono estesi all’anca, al ginocchio e alla coscia sinistra. Il primo sintomo è stata una forte irritazione nella zona del tatuaggio, effetto del tutto prevedibile. Nove giorni dopo però è iniziata la tragedia: la donna ha iniziato a lamentare dolori acuti al ginocchio e alla gamba sinistra che non accennavano a scomparire nonostante la somministrazione di farmaci.

Tatuaggi e farmaci immunosoppressori

Dopo dieci mesi di sofferenza ha deciso di recarsi in reumatologia per una visita specialistica ma gli esami hanno dato esito negativo. Si è deciso così di procedere con una biopsia muscolare con la quale si è potuto diagnosticare una miopatia muscolare meglio conosciuta come infiammazione cronica del muscolo. Sebbene non vi sia la certezza che la causa del manifestarsi della patologia sia stato il tatuaggio, a fare insospettire i medici è stata la zona ma anche la coincidenza tra la presenza del tattoo e la comparsa dei sintomi.

“Non ci sono prove per dimostrare in modo definitivo il rapporto di causa-effetto, ma la tempistica e il luogo dove sono comparsi i sintomi sono collegabili al tatuaggio e non ci sono altri possibili cause. E’ il primo caso documentato di miopatia infiammatoria come complicazione di un tatuaggio in una persona immunosoppressa”, si legge nell’articolo sulla rivista British Medical Journal Case Reports. 

La causa infatti potrebbero essere stati i farmaci immunosoppressori prescritti dopo il trapianto, gli stessi assunti da pazienti affetti da malattie auto-immunitarie, come Chron, lupus o artrite reumatoide. Attenzione quindi a fare tatuaggi se si presenta un sistema immunitario indebolito.

 

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