Decreto Milleproroghe: via libera dal governo

di Redazione

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Decreto Milleproroghe: via libera dal governo

| martedì 24 Luglio 2018 - 18:25

Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al Decreto Milleproroghe, che prevede, tra le altre, anche la proroga dei termini per la riforma della banche di credito cooperativo e del bonus cultura mentre blocca l’entrata in vigore della riforma delle intercettazioni. 

Decreto Milleproroghe: via libera dal governo

Il Decreto Milleproroghe blocca l’entrata in vigore della riforma delle intercettazioni. “Impediamo che venga messo il bavaglio all’informazione”, dice Alfonso Bonafede, perché “la riforma Orlando era stata scritta con l’intento di impedire ai cittadini di ascoltare le parole dei politici indagati”. Secondo il ministro della Giustizia, ogni passata riforma è coincisa con uno “scandalo” e l’ultima è stata fatta “in concomitanza col caso Consip”. “Ogni volta che qualcuno del Pd veniva ascoltato, qualcuno del Pd tendeva a tagliare la linea”, ha aggiunto.

“Viene rafforzato il mantenimento effettivo del carattere di credito cooperativo” delle Bcc, “il carattere mutualistico di banche strettamente legate al territorio e con una finalità molto specifica – ha specificato il ministro dell’Economi, Giovanni Tria, durante la conferenza stampa al termine del Cdm -. Questa riforma va incontro alle osservazioni raccolte”.

“Oggi in Cdm approviamo il decreto per la prosecuzione per il 2018 della 18app“, cioè il bonus cultura con 500 euro per i diciottenni varato dal governo Renzi. Lo ha annunciato, in audizione alle Camere, il ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli, che però ha sottolineato: “Dal 2019 si cambia in maniera pesante”. 

Il codice degli appalti rimane fuori dal decreto milleproroghe. “Abbiamo anticipato un intervento normativo perché riteniamo che la stasi degli ultimi tempi lo richieda, come ha detto anche Cantone. Ci stiamo lavorando, ho costituito un tavolo tecnico presso la presidenza, dove siedono i ministri competenti, tra cui Toninelli e Tria. Intervenire su un codice molto corposo e complesso, non è semplice. Se ci riusciremo presto o dopo la pausa agostana è difficile prevederlo”, ha detto il premier Giuseppe Conte.

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