Romy Schneider: “Mia madre amante di Hitler”

di Redazione

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Romy Schneider: “Mia madre amante di Hitler”

| lunedì 27 Agosto 2018 - 10:35

Un’inedita Romy Schneider si ascolta in un nastro del 1976. Durante un’intervista per il magazine “Emma” condotta da Alice Schwarzer, l’attrice amata per il personaggio della Principessa Sissi ha rivelato dettagli della sua vita privata mai portati a galla.

Era il 12 dicembre 1976 e una Romy fragile e confusa racconta della madre e di momenti dolorosi mai veramente superati. Aveva un rapporto difficile con la madre Magda, anche lei nel cast dei film su Sissi, che nascondeva oscuri segreti. Romy infatti era convinta che avesse una relazione con Hitler che la madre era andata a trovare sull’Obersalzberg, dove il dittatore nazista aveva la sua residenza estiva. 

Una madre che rifiutava la verità. Romy Schneider racconta dell’orco nascosto dietro la maschera del secondo marito di Magda, un uomo viscido che la molestava mentre lei, per sfuggirgli, scappava in bagno. E poi il rifiuto delle sue origini e il trasferimento a Parigi. Il colloquio infatti è interamente in francese diventata la sua “madre lingua”.

La depressione di Romy Schneider

Ma anche a Parigi tanta tristezza. “Ero molto invidiosa. Pensavo solo: che ne sarà adesso di me? Questo è anche il mio mestiere”, confessa a proposito del successo di Alain Delon opposto invece al suo declino e alla mancanza di offerte di lavoro. Una donna ormai piagata da tanta sofferenza a cui poi si aggiunse la morte del figlio e poi la depressione che infine nel 1982 la portò, dopo una lenta agonia, a togliersi la vita.

Ad anticipare il documentario, che trasmetterà il nastro e andrà in onda il 16 settembre sul canale ARTE, la Bild. E’ la stessa la stessa Schwarzer a spiegare il perché di un silenzio durato più di quarant’anni. Fu proprio Romy Schneider a chiedere di non farne parola: “Non ho mai parlato con nessuno di questo, perché ho rispettato la sua volontà – spiega la giornalista-. Ma per capire la sua disperazione, la sua vulnerabilità, la sua ipersensibilità, si deve sapere anche questo. E adesso è bene dirlo”.

 

 

 

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