Manovra, Di Maio: “Niente guerra all’Ue ma non arretriamo”

di Redazione

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Manovra, Di Maio: “Niente guerra all’Ue ma non arretriamo”

| venerdì 23 Novembre 2018 - 08:30

“Vedo che ci sono grandi perplessità nei confronti della Manovra e da parte nostra ci sarà il massimo dialogo, ma non possono chiederci di tradire gli italiani”, ha affermato il vicepremier del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio. Il vicepremier si dice aperto alla “condivisione” e al “dialogo“, ritenuti  “valori alla base di tutta la nostra permanenza nell’Unione europea”, ma non fa passi indietro sui contenuti della legge di Bilancio, bocciata dalla commissione europea.

Manovra, Di Maio: “Niente guerra all’Ue ma non arretriamo”

Il ministro dello Sviluppo economico, in una intervista a La Repubblica, ha detto: “Non si tratta di fare la guerra all’Europa, ma di rispettare le promesse. E non è che facciamo tutto subito perché abbiamo esigenze politiche: il nostro obiettivo è mettere in sicurezza parti di società che non possono aspettare”.

In quanto al commento del commissario Pierre Moscovici, che ha parlato di trattative da “mercanti di tappeti”, Di Maio precisa: “Non voglio continuare in questo scambio di battute quotidiano, dobbiamo sederci e discutere questa procedura potenziando gli spazi di dialogo”.

I mercati verranno verranno rassicurati. “Non taglieremo i punti cardine della Manovra – spiega Di Maio a La Repubblica -, ma i prossimi giorni permetteranno ai mercati di essere rassicurati: questo governo non vuole uscire dall’ Europa e dall’euro, sarebbe anche un bene ribadirlo ai media esteri”.

Non ha dubbi, il vicepremier, sulla possibile longevità del Governo nonostante le continue incomprensioni. “Durerà – dice Di Maio – perché sappiamo già quali sono i punti su cui non andiamo d’accordo, lo abbiamo visto quando abbiamo scritto il contratto”.

Di Maio però non intende ritirare quanto detto sui giornalisti dopo l’assoluzione di Virginia Raggi: “No, io non ho parlato di tutti i giornalisti, ma credo che la libertà di stampa non possa essere libertà di dire bugie“, conclude il vicepremier.

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