Sblocca cantieri, scontro M5S-Lega sulla mini-sanatoria del Carroccio

di Redazione

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Sblocca cantieri, scontro M5S-Lega sulla mini-sanatoria del Carroccio

| martedì 19 Marzo 2019 - 07:58

Tensioni tra M5S e Lega al termine del vertice di Palazzo Chigi sul decreto “sblocca cantieri”, atteso in Consiglio dei ministri mercoledì. L’oggetto del contendere è una mini-sanatoria voluta dalla Lega sulla quale, però, entrambe le parti mantengono uno stretto riserbo: “La Lega è contraria a ogni condono, la notizia è infondata”.

La misura voluta dalla Lega interesserebbe “piccole irregolarità dei vecchi edifici” che si fatica a verificare nelle carte delle costruzioni avviate prima del 1977. A pagina 24 del documento si dice che “sono escluse dall’accertamento di conformità e non costituiscono violazione edilizia, le opere eseguite in corso di edificazione in variante ai titoli abitativi edilizi rilasciati in data anteriori a quella di entrata in vigore delle legge 28 gennaio 1977 n. 10 ma non costituenti totale difformità e per le quali sia stato rilasciato il certificato di abitabilità o agibilità”.

Sblocca cantieri, scontro M5S-Lega sulla mini-sanatoria

Sono escluse dall’accertamento anche “le irregolarità geometriche dimensionali di modesta entità, eccedenti il 2% la diversa realizzazione di un intervento/opera, qualora sia necessario acquisire, oltre al titolo abitativo edilizio e all’autorizzazione paesaggistica semplificata, anche uno o più altri atti di assenso”.

“La paternità dello Sblocca cantieri è del ministero delle Infrastrutture e del Mise, ecco perché vi abbiamo lavorato noi. Di fronte alle buone proposte, pronti ad accoglierle, ma condoni no, Non li faremo passare”, afferma il vicepremier ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio  al Corriere della Sera.

“Il decreto che arriverà in Consiglio dei ministri deve sbloccare davvero i cantieri, tutti i cantieri, e far ripartire l’edilizia pubblica e privata in tutta Italia, oppure non servirà – ha detto Matteo Salvini – L’Italia non ha bisogno di aspirine ma di una rivoluzione”. “Sono finiti – ha quindi aggiunto il premierConte – i tempi delle proroghe continue e dello sperpero di risorse pubbliche. E’ il momento di sbloccare i cantieri fermi e far ripartire il Paese”.

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