Formazione professionale in Sicilia: Crocetta, Bonafede e Corsello condannati a pagare 738 milioni

di Redazione

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Formazione professionale in Sicilia: Crocetta, Bonafede e Corsello condannati a pagare 738 milioni

| venerdì 22 Marzo 2019 - 14:23

I giudici della sezione siciliana della Corte dei conti hanno condannato a un risarcimento da 2,1 milioni di euro l’ex governatore Rosario Crocetta, l’ex assessore al Lavoro Esterina Bonafede e l’ex dirigente del dipartimento Anna Rosa Corsello. Ognuno di loro deve versare circa 738 mila euro.

Fulcro della sentenza il progetto Spartacus, affidato senza gara al Ciapi di Palermo. Il progetto di formazione per gli ex 1.800 sportellisti è costato circa 35 milioni di euro ma secondo la Corte dei conti poteva costare appena un terzo. La Procura conferma il danno pari a 35 milioni di euro ma infligge un risarcimento minore per una serie di attenuanti.

Sono stati assolti gli ex assessori e dirigenti Antonino Bartolotta, Luca Bianchi, Lucia Borsellino, Dario Cartabellotta, Maria Lo Bello, Nicolò Marino, Egidio Ortisi, Luciana Rallo, Nelli Scilabra, Michela Stancheris, Patrizia Valenti e Linda Vancheri. La vicenda ruota sul progetto di formazione Spartacus, affidato al Ciapi di Priolo.

La procura regionale della Corte dei conti aveva citato in giudizio per danno all’erario tutta l’ex giunta regionale guidata da Rosario Crocetta con l’accusa di aver dissipato 35 milioni di euro di fondi europei e statali che avrebbero dovuto essere utilizzati per retribuire l’attività di formazione e di politiche attive del lavoro. L’attività sarebbe stata espletata per otto mesi da circa 1.800 ex sportellisti a favore di novemila cassintegrati.

La guardia di finanza avviò le indagini dopo lo scandalo Ciapi per il progetto Spartacus nel 2014. Dopo la segnalazione di alcuni sportellisti, venne fuori che non era stata svolta alcuna attività lavorativa. Gli sportellisti, inoltre, anziché operare negli uffici del dipartimento del Lavoro, erano stati assegnati ad alcune scuole o ad altri rami dell’amministrazione. Secondo quanto dichiarato da alcuni capi di istituto, gli sportellisti rimanevano comunque non operativi.

I giudici alla fine hanno assolto il resto della giunta e ridotto, di molto, la condanna chiesta dalla procura. Si legge nella sentenza: “Innegabilmente, infatti, il governo Crocetta ha ereditato le mai risolte problematiche legate alla complessa situazione regionale che ogni amministrazione si è trovata, di volta in volta, ad affrontare, in modo sempre più complesso, ad ogni legislatura. Le pressioni delle parti sociali, soprattutto in un tema così delicato come quello dell’occupazione, relegano, innegabilmente, i politici e gli organi amministrativi, in angusti spazi di azione entro i quali è oggettivamente difficile potersi districare, tali e tante sono le pressioni che gli stessi spesso si trovano a subire. Dette problematiche emergono palesemente nel caso in esame ove i dipendenti degli ex sportelli multifunzionali lamentavano a viva voce la loro precaria situazione da anni; proprio loro che, alla fine, sembrano essere i soggetti che hanno beneficiato delle già censurate scelte poste in essere dall’Amministrazione. Questa serie di circostanze, che il Collegio non può non ignorare, porta il Collegio medesimo a ridurre nei più ampi termini il danno di cui oggi si discute. Del danno, così come rimodulato dal Collegio in euro 31.623.410, deve essere preso in considerazione il 70% (euro 22.136.387), da ripartirsi in parti uguali, come richiesto da parte attrice, tra i convenuti Crocetta, Corsello e Bonafede, per arrivare ad una somma di euro 7.387.795,67 per ciascuno. Il Collegio, però, alla luce delle argomentazioni poc’anzi esposte, ritiene di poter ricondurre alla condotta dei convenuti, ritenuti oggi responsabili, unicamente il 10% dell’intero danno contestato; conseguentemente, i convenuti Crocetta Rosario, Corsello Anna Rosa e Bonafede Esterina devono essere condannati al pagamento della somma di euro 738.780,00 ciascuno, a favore della Regione Sicilia”.

 

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