Scritte offensive, obbligati a scendere dal treno: discriminati perché disabili

di Redazione

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Scritte offensive, obbligati a scendere dal treno: discriminati perché disabili

| martedì 26 Marzo 2019 - 12:42

Discriminati perché disabili. Due casi diversi a Cremona come a Milano.

A Cremona sono comparse scritte anonime sul cartellone del cantiere, davanti la nuova sede di due associazioni che si occupano di attività inclusive: “Una marea di handicappati qui, in via Cadore, che magari prendono pure i parcheggi riservati. Avete sbagliato via”. A Milano, invece, un 45enne disabile è stato costretto a scendere da un treno regionale perché, come detto dal controllore, a bordo c’era un altro disabile.

Il caso di Cremona

 A denunciare l’episodio è stato il sindaco, Gianluca Galimberti, con un post su Facebook: “No, cittadino che nemmeno ci metti la faccia, sei tu che hai sbagliato. Cremona è una città attenta e aperta alle fragilità che sa che i disabili ci insegnano ogni giorno la forza della vita e del rapporto con gli altri per stare meglio tutti” ha scritto il primo cittadino, definendo la frase apparsa sul cartello con le informazioni relative al cantiere per il restauro dello stabile che ospiterà la sede delle associazioni “orribile, incivile, cattiva e ignorante”. L’attacco è rivolto a Baskin (che si occupa di basket inclusivo, consentendo a normodotati e disabili di giocare insieme nella stessa squadra) e ad Associazione Giorgia (che si occupa di teatro inclusivo). “Ti invito – scrive ancora il sindaco su Fb – ad andare a vedere una partita di Baskin, movimento fantastico, o uno spettacolo teatrale dell’Associazione Giorgia. Forse non scriveresti più questa orribile frase, incivile, cattiva e ignorante. Noi intanto continuiamo a lavorare insieme a queste associazioni straordinarie e a tutti coloro che si occupano di disabilità per una Cremona senza barriere, anche e soprattutto culturali!”.

Ci hanno segnalato che alla nuova sede del Baskin e dell’Associazione Giorgia qualcuno ha scritto questa frase: "E…

Publiée par Gianluca Galimberti sur Lundi 25 mars 2019

Il caso di Milano

A Milano la denuncia è scattata proprio dal diretto interessato: Edoardo Lucheschi, 45enne disabile al 100% costretto a scendere dal treno a Cadorna perché di troppo. A riportare la disavventura è il “Corriere della sera”: venerdì pomeriggio Edoardo è salito su un convoglio regionale di Trenord alla stazione di Cadorna insieme alla donna che lo accudisce, diretti alla stazione Bovisa. Un tragitto di pochi minuti per andare a prendere la figlia della donna da scuola. Dopo essere salito ed essersi seduto vicino alla sua accompagnatrice Edoardo ha ripiegato la sua carrozzina per occupare meno spazio possibile. Il controllore gli avrebbe intimato in modo brusco di scendere perché a bordo del convoglio c’era già un altro disabile e lui non aveva preavvertito della sua presenza, come deve fare (con 48 ore di anticipo) chi ha bisogno di assistenza a bordo. Edoardo è sceso a Cadorna. Suo fratello, avvocato, ha diffuso l’accaduto. E poco dopo sono arrivate le scuse di Trenord: “Siamo profondamente rammaricati per quanto accaduto e ci scusiamo con la persona che ha subìto l’allontanamento dal treno. Mentre abbiamo aperto un’indagine interna, abbiamo preso contatto con il nostro cliente per poterlo incontrare presto”.

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