Allarme terrorismo a Roma, caccia ad un ragazzo siriano

di Redazione

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Allarme terrorismo a Roma, caccia ad un ragazzo siriano

| sabato 20 Luglio 2019 - 07:23

Scatta l’allarme terrorismo a Roma, dove si ricerca un ragazzo siriano. La questura ha infatti diramato l’ordine di rintracciare il giovane a tutte le sue volanti. In una intercettazione telefonica il ragazzo avrebbe detto “domani a Roma andrò in paradiso“. A riferire la notizia, che ancora non è stata confermata dalle autorità è il Corriere della Sera.

Allarme terrorismo a Roma, caccia ad un ragazzo siriano

Il nome del giovane siriano non è stato ancora confermato dal momento che su Facebook avrebbe tre profili diversi. Gli agenti della capitale però hanno una foto e una data di nascita alle quali appigliarsi. Nella nota diramata alle pattuglie si chiede la massima attenzione e in caso di intercettazione è necessario l’intervento della Digos.

Le generalità del siriano non sono state divulgate, scrive ancora il Corriere, per poter effettuare accertamenti preventivi e soprattutto non bruciare la possibilità di controllare gli eventuali contatti che il sospetto avrebbe in città. I Servizi Segreti si sono mossi a supporto dell’antiterrorismo, che si occupa delle indagini.

Il siriano potrebbe essere già nella lista dei “sospetti” che sono monitorati in via preventiva dai nostri apparati di intelligence.

Il ricercato

Le pattuglie hanno ricevuto una foto che mostra un ragazzo con la barba, nato in Siria il 5 maggio del 1991. L’immagine è stata scattata in Pariser Platz, davanti alla porta di Brandeburgo a Berlino. Probabilmente si tratta di una scelta simbolica.

Berlino infatti è la stessa città dove nel 2016 Anis Amri, tunisino di 25 anni, si lanciò con un camion sulla folla che visitava uno dei mercatini di Natale nel quartiere Charlottenburg, provocando 12 morti e 56 feriti. Amri fu poi intercettato e ucciso in Italia, a Sesto San Giovanni (Milano), mentre era alla ricerca di contatti di una presunta rete di fiancheggiatori estremisti. Forse gli stessi su cui potrebbe fare affidamento il sospetto siriano.

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