Palermo, il bar Santoro riapre: c’è la sospensiva del Tar

di Emanuele Termini

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Palermo, il bar Santoro riapre: c’è la sospensiva del Tar

| giovedì 08 Agosto 2019 - 16:25

Una grande vittoria per Piero Santoro che già dalla prossima settimana potrebbe ripartire con la sua storica caffetteria. Una vicenda che ha compattato la comunità cittadina attorno all’imprenditore palermitano. Piero Santoro, nelle scorse ore, aveva lanciato un accorato appello tramite una videointervista realizzata per Sì24 da Stefania Sgarlata.

Il presidente del Tar ha accolto la sospensiva, ecco il testo della sentenza

“L’Ufficio ritenuto competente dal Suap per il rilascio del certificato di agibilità (Ufficio Sportello Unico Edilizia) ha, dapprima, ritenuto (infondatamente) che “allo stato, è inammissibile il rilascio del certificato di agibilità” , da ultimo, si è dichiarato incompetente alla conclusione del procedimento avviato la soprintendenza, erroneamente interpellata dal Comune, ha evidenziato che essa “non è titolata ad esprimere parere in sanatoria precisando che l’esclusiva competenza dell’iter relativo all’ammissibilità del condono edilizio sulla base dell’istanza sopra citata, si attesta a codesto Comune” e che il mancato rilascio dell’agibilità dell’immobile in questione non è imputabile all’odierno deducente” che “ha richiesto l’agibilità dell’immobile in questione con nota nel 2001, successivamente integrata”.

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Il presidente del Tar scrive nero su bianco come il commerciante si sia trovato “inerme dinanzi al rimbalzo di competenze tra gli uffici comunali e alle erronee valutazione degli stessi in ordine ad asseriti vincoli gravanti sull’area, esclusi invece dalla soprintendenza”.

“Il provvedimento emesso senza preavviso ha provocato l’immediata chiusura, con gravi danni già sopportati per il deperimento delle sostanze alimentari presenti nell’esercizio, e sta causando ulteriori gravi danni, che potrebbero rivelarsi irreparabili, perché Piero Santoro, – aggiunge l’ordinanza – che non produce ricavi già dal 10 luglio scorso sarebbe costretto a licenziare tutto il personale dipendente, ben 13 lavoratori, non potendo più pagare le relative retribuzioni”.

Il giudice del Tar ha disposto che “in attesa del giudizio venga assicurato l’immediata ripresa dell’attività commerciale esercitata e, in ogni caso, la conservazione della validità ed efficacia delle autorizzazioni numero 93 del 29 luglio 1980 e dell’autorizzazione numero 9804 del 9 marco 1981”.

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