Crisi di Governo, Conte si dimette: domani consultazioni al Colle

di Redazione

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Crisi di Governo, Conte si dimette: domani consultazioni al Colle

| martedì 20 Agosto 2019 - 08:35

Interrompo qui questa esperienza di governo. Ascolterò gli interventi che arriveranno. Preannuncio che intendo completare questo passaggio istituzionale in modo coerente. Andrò dal presidente della Repubblica per rassegnare le mie dimissioni da presidente del Consiglio”. Lo dice il premier Giuseppe Conte nel suo intervento al Senato sulla crisi di governo. “Il presidente della Repubblica guiderà il Paese in questo passaggio costituzionale. Colgo l’occasione per rinnovare i miei ringraziamenti per i consigli che mi ha sempre dato”, ha spiegato il premier.

“Ho chiesto di intervenire per riferire sulla crisi di governo innescata dalle dichiarazioni del ministro dell’interno e leader di una delle due forza di maggioranza”, ha detto Conte nel suo intervento in Senato. “L’8 agosto Salvini ha diramato una nota con cui si diceva che la Lega poneva fine alla sua esperienza e voleva le urne. Ha quindi chiesto la calendarizzazione di comunicazioni. Oggetto grave che comporta conseguenze gravi”, ha detto Conte.

Questo passaggio “merita di essere chiarito in un pubblico dibattito che consenta trasparenza e assunzione di responsabilità da parte di tutti i protagonisti della crisi. Io ho garantito che questa sarebbe stata un’esperienza di governo all’insegna della trasparenza e del cambiamento e non posso permettere che questo passaggio possa consumarsi a mezzo di conciliaboli riservati, comunicazioni rilasciate sui social o per strada”.

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa sera al Palazzo del Quirinale il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, il quale ha rassegnato le dimissioni del Governo da lui presieduto. Il Presidente della Repubblica ha preso atto delle dimissioni e ha invitato il Governo a curare il disbrigo degli affari correnti. Le consultazioni avranno inizio domani, mercoledì 21 agosto, alle ore 16.00.

Conte si dimette e lancia un monito alla Lega di Salvini

“I tempi di questa decisione espongono a gravi rischi il nostro Paese”, ha detto Conte nelle sue comunicazioni al Senato parlando della decisione di Salvini di avviare la crisi di Governo. “Questa crisi interviene in un momento delicato dell’interlocuzione con le istituzioni Ue. In questi giorni si stanno per concludere le trattativa per i commissari e io mi sono adoperato per garantire all’Italia un ruolo centrale. E’ evidente che l’Italia corre il rischio di partecipare a questa trattativa in condizioni di oggettiva debolezza”.

“La decisione di innescare la crisi è irresponsabile. Per questa via il ministro dell’interno ha mostrato di seguire interessi personali e di partito”. “Aprire la crisi in pieno agosto per un’esperienza di governo giudicata limitativa da chi ha rivendicato pieni poteri – ha detto il premier nel suo intervento in Senato – e la scelta di rinviare fino ad oggi la decisione presa da tempo è un gesto di imprudenza istituzionale irriguardoso per il Parlamento e portando il paese in un vorticosa spirale di incertezza politica e finanziaria”.  “Le scelte compiute in questi giorni dal ministro dell’Interno rilevano scarsa sensibilità istituzionale e grave carenza di cultura costituzionale”.

“Non abbiamo bisogno di persone e uomini con pieni poteri, ma che abbiano cultura istituzionale e senso di responsabilità”. “Le crisi di governo, nel nostro ordinamento, non si affrontano e regolano nelle piazze – ha spiegato – ma nel Parlamento. In secondo luogo, il principio dei pesi e contrappesi è fondamentale perché sia garantito l’equilibrio del nostro sistema e siano precluse vie autoritarie”. “In coincidenza dei più importanti Consigli europei non sei riuscito a contenere la foga comunicativa creando un controcanto politico che ha generato confusione”.

Salvini risponde a Conte e chiede il voto

“Grazie e finalmente: rifarei tutto quello che ho fatto”, ha detto il vicepremier, Matteo Salvini, intervenendo nell’Aula del Senato. “Non ho paura del giudizio degli italiani”. Sono qua “con la grande forza di essere un uomo libero, quindi vuol dire che non ho paura del giudizio degli italiani, in questa aula ci sono donne e uomini liberi e donne e uomini un po’ meno liberi. Chi ha paura del giudizio del popolo italiano non è una donna o un uomo libero”.  “Se qualcuno da settimane, se non da mesi, pensava a un cambio di alleanza, molliamo quei rompipalle della Lega e ingoiamo il Pd, non aveva che da dirlo. Noi non abbiamo paura”, ha detto ancora Salvini.

“La libertà non consiste nell’avere il padrone giusto ma nel non avere nessun padrone”, ha detto Matteo Salvini citando Cicerone. “Non voglio una Italia schiava di nessuno, non voglio catene, non la catena lunga. Siamo il Paese più bello e potenzialmente più ricco del mondo e sono stufo che ogni decisione debba dipendere dalla firma di qualche funzionario eruopeo, siamo o non siamo liberi?”. “Gli italiani non votano in base a un rosario, ma con la testa e con il cuore. La protezione del cuore immacolato di Maria per l’Italia la chiedo finchè campo, non me ne vergogno, anzi sono ultimo e umile testimone”.

Renzi si tira fuori

“Non è un colpo di Stato cambiare un governo, ma aprire questa crisi è stato un colpo di sole. Questo è il Parlamento non il Papeete”. Lo ha detto Matteo Renzi, senatore del Pd, intervenendo nell’aula di Palazzo Madama dopo le comunicazioni del premier Giuseppe Conte.
“Abbiamo apprezzato le parole del presidente del Consiglio e il suo stile istituzionale – prosegue – ma avremmo preferito che fossero pronunciate prima”. “Avete servito il paese – aggiunge – ma i vostri risultati economici sono un fallimento”.
Renzi sottolinea che “in questo Paese si e’ creato un clima di odio frutto anche del linguaggio della politica”. Precisa inoltre: “Non so se voteremo in futuro un governo insieme, ove questo avvenisse, di questo governo io non ne faro’ parte in modo orgoglioso”.

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