Nuovo raid Usa a Bagdad, ucciso il comandante dei miliziani filo-iraniani

di Redazione

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Nuovo raid Usa a Bagdad, ucciso il comandante dei miliziani filo-iraniani

| sabato 04 Gennaio 2020 - 08:48

Nuova iniziativa militare Usa a Bagdad. Nel corso di un raid condotto nella notte tra venerdì e sabato, sarebbe rimasto ucciso il comandante del gruppo paramilitare iracheno filo-iraniano Hashed Al Shaabi. Come riporta Ansa.it, che cita la tv di Stato irachena, il raid giunge all’indomani dell’uccisione del generale iraniano Qassem Soleimani, capo delle forze speciali delle Guardie Rivoluzionarie.

“Ha ucciso o ferito gravemente migliaia di americani durante un lungo arco di tempo e stava complottando per ucciderne molti altri… ma è stato preso!”, ha twittato Donald Trump. “Soleimani è stato direttamente e indirettamente responsabile per la morte di milioni di persone, compreso un grande numero di manifestanti uccisi di recente nello stesso Iran”. “Doveva essere fatto fuori molti anni fa!”.

Dopo il raid gli Stati Uniti hanno deciso di inviare altri 3.500 soldati in Medio Oriente. Come spiegato da tre funzionari della Difesa e un ufficiale militare a Nbc News, le nuove truppe saranno dispiegate in Iraq, Kuwait e altre parti della regione in risposta alle minacce giunte dopo la morte del generale.

Nuovo raid delle forze Usa a Bagdad

E la reazione dell’Iran non si è fatta attendere: “Gli Usa devono cominciare a ritirare le loro forze dalla regione islamica da oggi, o cominciare a comprare bare per i loro soldati”,  ha affermato il vice capo delle Guardie della rivoluzione iraniane, Mohammad Reza Naghdi, citato dall’agenzia Fars. Naghdi. “Il regime sionista dovrebbe fare le valigie e tornare nei Paesi europei, da dove è venuto, altrimenti subirà una risposta devastante dalla Ummah islamica. Possono scegliere – conclude l’ufficiale iraniano – a noi non piacciono gli spargimenti di sangue”.

Dal canto suo, la Farnesina definisce “preoccupanti” gli ultimi sviluppi della situazione a Bagdad: “Negli ultimi giorni – rileva – abbiamo assistito ad una pericolosa escalation culminata nell’uccisione del Generale iraniano Soleimani. L’Italia lancia un forte appello perché si agisca con moderazione e responsabilità, mantenendo aperti canali di dialogo, evitando atti che possono avere gravi conseguenze sull’intera regione. Nessuno sforzo deve essere risparmiato per assicurare la de-escalation e la stabilità”.

Ucciso il comandante di Hashed Al Shaabi

“Il lavoro e il cammino del generale Qassem Soleimani non si fermeranno e una dura vendetta attende i criminali, le cui mani nefaste sono insanguinate con il sangue di Soleimani e altri martiri dell’attacco della notte scorsa”, ha detto la guida suprema iraniana Ali Khamenei. Il ministro degli Esteri iraniano, Javad Zarif, ha commentato: “L’atto di terrorismo internazionale degli Stati Uniti con l’assassinio del generale Soleimani, la forza più efficace nel combattere il Daesh, Al Nusrah e Al Qaida, è estremamente pericoloso e una folle escalation”. E poi: “Gli Stati Uniti si assumeranno la responsabilità di questo avventurismo disonesto”.

“Il generale Soleimani stava mettendo a punto attacchi contro diplomatici americani e personale in servizio in Iraq e nell’area”, afferma il Pentagono. “Il generale Soleimani e le sue forze Quds sono responsabili della morte di centinaia di americani e del ferimento di altri migliaia”. Il raid punta a essere un “deterrente per futuri piani di attacco dell’Iran. Gli Stati Uniti continueranno a prendere tutte le azioni necessarie per tutelare la nostra gente e i nostri interessi del mondo”, mette in evidenza il Dipartimento della Difesa. Nell’attacco ha perso la vita anche Abu Mahdi al-Muhandis, il numero due delle Forze di mobilitazione Popolare (Hashd al-Shaabi).

Foto da Twitter.

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