Zone a rischio chiusura, novità in arrivo

di Selvaggia Vozzi

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Zone a rischio chiusura, novità in arrivo

| venerdì 20 Novembre 2020 - 11:11

Sono in arrivo possibili novità sulla determinazione di nuove zone rosse. In giornata i nuovi dati relativi al monitoraggio possono ridisegnare la mappa delle regioni italiane, alle prese con il contrasto alla diffusione del coronavirus. Il gruppo delle regioni in zona rossa potrebbe allargarsi. L’Abruzzo ha già adottato un’ordinanza per misure più rigide ma l’attenzione è puntata su Puglia, Basilicata e Sicilia.

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha sottolineato giusto ieri che “il meccanismo che adottiamo è già tarato anche su base provinciale, è possibile differenziare le aree più in una medesima regioni aree, così da adottare misure più rigide nelle province più a rischio” ma anche strette più leggere nelle province “meno a rischio, che non meritano penalizzazioni. E’ già previsto nel Dpcm, occorre una richiesta del governatore, fondata su una base scientifica, il ministro Speranza poi valuterà”. Ai governatori che negli ultimi giorni hanno chiesto una riduzione dei celeberrimi parametri da 21 a 5, il premier ha replicato: “Non sono un esperto, non sono uno scienziato. Per parlare di 5 o 3 indicatori rientra in un dibattito scientifico, dobbiamo fidarci degli esperti. Il dibattito è aperto, ma proprio per rassicurare i presidenti delle regioni abbiamo concordato con il ministro Speranza che il professor Brusaferro”, presidente dell’Iss, “con i suoi esperti spieghino bene ai presidenti delle regioni”.

In campo è sceso anche il ministro per gli Affari regionali “Fino al 3 dicembre non è in discussione il sistema dei parametri alla base della suddivisione delle regioni in zona rossa, arancione e gialla”, ha detto Francesco Boccia. “Oggi ci sono alcune Regioni in rosso, non escludo che ce ne possano essere altre nei prossimi giorni. Questo dipende dai dati del monitoraggio di ogni settimana”, ha aggiunto, con particolare riferimento alla situazione della Puglia: “Dipende dai dati. Fa il governatore bene Emiliano a chiedere restrizioni e essere rigoroso. Se lo chiede per due province, se ci sono le condizioni, ha senso chiederlo per tutta la regione nella prima fase. Ma aspettiamo i dati”.

Il dibattito sul colore delle regioni si accompagna a quello sul Natale, su cui potrebbe intervenire il nuovo Dpcm. “Dobbiamo predisporci a un Natale più sobrio rispetto al passato”, ha detto Conte. “Il governo non ha la palla di vetro, sta rilevando che ci sono alcuni segnali positivi per quanto riguarda l’andamento della curve epidemiologica. Si evidenziano i primi effetti positivi delle misure, ma nemmeno gli scienziati si avventurano a dire quale sarà l’andamento della curva a Natale. Dobbiamo arrivare in prossimità e capire come dosare gli interventi. Ci stiamo preparando a vari scenari, ma non possiamo prevedere quale sarà la situazione epidemiologica in prossimità delle festività. Se la domanda è ‘A Natale cosa facciamo?’, veglioni, festeggiamenti, baci, abbracci non sono possibili”.

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