Renzi promette: “Dal 2016 via Tasi e Imu” | Ma avverte: “Ci vuole il cambiamento”

di Redazione

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Renzi promette: “Dal 2016 via Tasi e Imu” | Ma avverte: “Ci vuole il cambiamento”

| martedì 25 Agosto 2015 - 15:22

L’economia italiana stenta ancora a decollare. Gli indicatori su occupazione e sviluppo evidenziano una certa “paralisi” del sistema, eppure per il premier Renzi il rilancio economico è a portata di mano: “L’Italia è di fronte a un bivio: l’Italia deve tornare a fare l’Italia e allora c’è spazio per uscire dalla crisi”.

Dal Meeting di Cl a Rimini, Renzi ha avvertito: “Se viceversa non investisse su se stessa insistendo sulla negatività non sarà un Italia meno ricca, ma il mondo”. Tutto però passa dalla riduzione delle tasse: “Aumenta il tasso di libertà del Paese, aumenta il tasso di giustizia sociale”, ha poi dichiarato dal palco di Pesaro.

“Non sono invenzioni prese da un coniglio pescato da un cilindro qualunque, ma l’unico modo per consentire a chi vuole fare di farglielo fare e per farlo bisogna rendere l’Italia più semplice – ha spiegato – abbassare le tasse è una scommessa che non si fa solo per un anno. Abbassare le tasse sul costo del lavoro è una cosa di buon senso”.

Quindi la promessa: “Nel 2017 ci possiamo concentrare sull’Ires cioè sulle tasse sulle imprese, oggi al 31% e portarla al 24% sotto la Spagna, e poi per il 2018 intervenire sull’Irpef”. Ma il passaggio obbligato sarà il taglio di Tasi e Imu previsto per il prossimo anno.

“Non sarà semplicemente con le riforme che l’Italia ritroverà la propria identità ma le riforme sono la premessa – ha dichiarato Renzi a Rimini- il pacchetto di riforme che stiamo tentando di fare, dal jobs act a quelle istituzionali, dalla legge elettorale alla riorganizzazione della Pa, dalla Buona Scuola alla responsabilità civile dei magistrati, serve a che l’Italia recuperi il tempo perso”.

Prima, però, è necessaria un’inversione di rotta: “L’Italia può giocare un ruolo nell’Europa che cambia ma a condizione che sia essa stessa a cambiare. L’Italia in questi 20 anni ha trasformato la Seconda Repubblica in una rissa permanente ideologica – spiega il premier – che ha smarrito il bene comune e mentre il mondo correva è rimasta ferma in discussioni sterili interne”.

“Io credo che il berlusconismo e per certi versi anche l’antiberlusconismo abbiano messo il tasto ‘pausa’ al dibattito italiano e ci abbiano fatto perdere occasioni clamorose”. Per Renzi: ora il nostro compito è rimetterci a correre. È come se le riforme siano un corso accelerato per rimettere l’Italia in pari”.

Il punto di partenza? “Per me è importante riconoscere che l’Italia ha uno spazio gigantesco, se smette di piangersi addosso e riconosce che ciò che ci fa grandi è tutto qui – afferma Renzi – Per l’Italia occorre richiamare ciascuno alla singola responsabilità di prendere consapevolezza della straordinaria forza che abbiamo”.

Inevitabile, poi, una riflessione sull’Italicum: “Non mi sono candidato al Parlamento perché il sistema non prevede la corrispondenza tra chi si candida e chi guida il paese – sottolinea – La legge elettorale è il primo tassello per riuscire finalmente a governare e non difendersi dagli assalti della minoranza o dell’opposizione. È una rivoluzione”.

“È incredibile la discussione. Dicono che se non c’è elezione diretta dei senatori, è a rischio la democrazia, ma non è che devi votare tante volte, quello è il Telegatto – ironizza il premier sui detrattori della legge elettorale – Moltiplicando le poltrone si fanno contenti quei politici, non gli elettori”.

Capitolo immigrazione: “Noi prima salviamo vite umane anche a costo di perdere voti. È una questione di civiltà – ha precisato Renzi – Quando parliamo di strategia per l’Ue forse si sono persi vent’anni, quando parliamo di Mediterraneo non parliamo di frontiera Ue, ma del cuore dell’Ue”.

L’ultima tappa di giornata, quella dell’Aquila, ha però riservato momenti di tensione al premier Renzi (alla prima visita nel capoluogo abruzzese). Alcuni manifestanti hanno ingaggiato un duro confronto con le forze dell’ordine dopo essere riusciti ad arrivare presso il municipio. La polizia è riuscita ad allontanare i contestatori a circa 300 metri dalla sede del comune.

“No agli annunci shock, no agli annunci show, no alle comparsate, no alla mediatizzazione dell’Aquila”. Matteo Renzi si è poi rivolto così alla platea abruzzese: “La città è già stata sufficientemente resa mediatica, anche per alcuni aspetti positivi. Buona per esempio l’idea di farci il G8, sì a una discussione di merito sulle questioni aperte”.

Foto da Twitter.

 

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