Datagate, tutti i numeri dello scandalo

di Redazione

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Datagate, tutti i numeri dello scandalo

| lunedì 28 Ottobre 2013 - 07:45

Sono numeri impressionanti quelli pubblicati dal sito web “Cryptome”, considerato una sorta di precursore di Wikileaks, che ha riportato in cifre, e non con espressioni iperboliche, il numero esatto di telefonate controllate dall’Nsa statunitense tra il 10 dicembre 2012 e l’8 gennaio del 2013: 46 milioni le telefonate spiate in Italia, 361 milioni di “metadati” in Germania, oltre 70 milioni di comunicazioni in Francia, oltre 60 milioni di dati in Spagna, “soltanto 1,8 milioni in Olanda. Nel mondo, Stati Uniti compresi, le telefonate spiate in un mese dalla National security agency sono state 124,8 miliardi.

Il documento sulle telefonate spiate di Cryptome contiene una serie di grafici, con colonne che indicano i flussi intercettati. In Italia il giorno di picco, con oltre 4 milioni di telefonate spiate, è il 13 dicembre del 2012.

Moltissimi i controlli anche in altre zone del mondo: in Pakistan le telefonate intercettate in un mese risultano 12.76 miliardi, in Afghanistan 21,98 miliardi, in India 6,28 miliardi, in Iraq 7,8 miliardi, in Arabia Saudita 7,8 miliardi, in Egitto 1,9 miliardi, in Iran 1,73 miliardi e in Giordania 1,6 miliardi.

Intanto, secondo il Wall Street Journal, la National security agency americana “ha posto fine al programma avviato per spiare il cancelliere tedesco Angela Merkel e un certo numero di altri leader del mondo in seguito ad un esame interno all’amministrazione Obama avviato la scorsa estate che ha rivelato alla Casa Bianca l’esistenza dell’operazione”. Con questa notizia si vorrebbe smentire ancora una volta, dopo le dichiarazioni del direttore dell’agenzia di ieri, che il presidente americano Barack Obama fosse a conoscenza delle intercettazioni.

Il generale Keith Alexander, capo dimissionario della National Security Agency, si è rifiutato di ricevere la delegazione composta da nove parlamentari Ue arrivati a Washington per avere chiarimenti sul “datagate”. I parlamentari incontreranno quindi Robert Litt, consigliere generale della Direzione dell’intelligence nazionale e poi, alla Casa Bianca, Karen Donfried, direttrice degli Affari europei al Consiglio nazionale della sicurezza.

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