Almaviva: “La Regione inviti il Comune al tavolo tecnico”

di Maria Teresa Camarda

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Almaviva: “La Regione inviti il Comune al tavolo tecnico”

| martedì 21 Gennaio 2014 - 06:50

Una richiesta unanime da parte dei sindacati di Almaviva: la Regione inviti anche il Comune di Palermo al prossimo tavolo tecnico che si terrà sulla vertenza della sede unica. Le parole di Orlando hanno prima stupito e spaventato poi rincuorato i lavoratori dei due call center di Palermo. E adesso i rappresentanti sindacali non vogliono lasciarsi scappare l’ennesimo treno.

“Il sindaco ha dimostrato – dice Rosalba Vella, della Slc Cgil – di saper dare risposte concrete ai problemi dei lavoratori. E sembra avere maggiormente a cuore la vicenda dei lavoratori di Almaviva, quindi non potremo, e non vogliamo, fare a meno di un’interlocuzione anche con lui. D’altronde, già a dicembre avevamo iniziato a coinvolgerlo scrivendogli una lettera per chiedergli un incontro”.

“Nessuno ci aveva informato che il bene era stato assegnato al Comune – dice Marco Tortorella, della Fistel Cisl – e questo è molto preoccupante: che ha fatto la Regione finora? Perché per due anni abbiamo discusso di un edificio che non era nemmeno nelle disponibilità dell’assessorato regionale alle Attività produttive? Ci sentiamo presi in giro”.

Domande che si pongono anche le migliaia di lavoratori di Almaviva, terrorizzati all’idea che in realtà le trattative in corso non portino da nessuna parte o che comunque non siano avanzate e quindi spingano l’azienda a investire altrove.

“Tutti questi passaggi controversi e contraddittori, infatti – aggiunge Fabio Fidone, della Uilcom – ci fanno temere che l’azienda in realtà stia mollando, stia rinunciando a investire in Sicilia”.

“L’azienda – conclude Vella – si nasconde dietro a questi rinvii della politica e ne fa una scusa. Nessun’altra Regione si tira indietro nell’offrire opportunità di sviluppo e occupazione. Perché farci scavalcare? Non possiamo offrire alibi per scappare alle aziende che vogliono dare opportunità di lavoro in Sicilia”.

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