Lo sfogo di Francesco Cascio (Ncd): “È la fine di un incubo”

di Maria Teresa Camarda

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Lo sfogo di Francesco Cascio (Ncd): “È la fine di un incubo”

| venerdì 21 Marzo 2014 - 11:58

“È la fine di un incubo”. L’ex presidente dell’Ars, Francesco Cascio, a ruota libera dopo l’archiviazione delle accuse per corruzione e finanziamento illecito ai partiti nell’ambito dell’inchiesta “Grandi eventi”, che ruotava intorno alla figura di Fausto Giacchetto. “In questi nove mesi – aggiunge – sono stato male immaginando che la gente pensasse a me con sospetto”.

“Mi sono sentito come un leone in gabbia”, aggiunge il parlamentare regionale del Nuovo Centrodestra, annunciando che non ha più intenzione di restare nell’angolo, ma che è pronto a riprendersi il proprio ruolo, a cominciare dalla presidenza della Commissione Unione europea dell’Ars. “Quando mi coinvolsero in questa inchiesta – dice Cascio – ero in corsa per la candidatura alla presidenza della Regione ed era già stato deciso che diventassi il coordinatore del mio partito in Sicilia. Ovviamente, feci un passo indietro in entrambi i casi”.

Ora annuncia che potrebbe correre per le prossime elezioni europee. “Ne stiamo ancora parlando con il coordinatore Renato Schifani e il presidente Angelino Alfano. l partito sta ragionando se fare o meno le liste congiunte con Udc e Popolari. Una volta deciso questo, entro la prossima domenica, inizieremo a lavorare sui nomi dei candidati”. “Quello con il Nuovo centrodestra – ha aggiunto – è un progetto politico tutto nuovo e tutto in salita, ma sul quale ho scommesso fin dall’inizio; ritengo sia il futuro dei moderati italiani”.

“E ringrazio il mio avvocato, Enrico Sanseverino – aggiunge – per avermi impedito di dimettermi dal Parlamento regionale. Mi ha fatto sperare che sarebbe stata fatta chiarezza sulla mia posizione. E così è stato in effetti, nonostante per nove mesi mi abbiano fatto sentire un corrotto, un puttaniere. Ma si sa, la politica è sangue e merda”.

L’ex presidente dell’Assemblea regionale siciliana lancia anche un appello alla stampa: “I giornali mi davano al centro di un intreccio di interessi spaventosi – si sfoga Cascio. – Sono stato protagonista di titoli mostruosi. Allora ai giornalisti chiedo: maneggiate con cura le informazioni di cui siete in possesso. Con la stampa si uccidono le persone”.

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