PALERMO, 7 APRILE 2013 – Riesce l’impresa, il Palermo fa piangere Delio Rossi e si assicura il biglietto per un altro giro nella giostra della salvezza. Centra in un colpo solo due record: prima vittoria esterna e secondo successo consecutivo della stagione, un risultato fondamentale per continuare a sperare in quello che oggi è ancora un miracolo però meno un pezzettino.
Sannino è andato a lezione di Delio Rossi e la Samp non sorprende il Palermo per tutto il primo tempo. Schierati a specchio, i rosa hanno anzi esercitato una prevalenza in ogni zona del campo alternando il prolungato possesso di palla ad improvvise verticalizzazioni.
L’assenza di una vera punta centrale che sappia dare profondità e il ritmo di certo non forsennato ha tuttavia consentito alla Samp di difendere sempre con un assetto schierato. Risultato: pochi pericoli per la porta di Romero, una pressione costante del Palermo ma sterile. Il guizzo di Von Bergen al 34′ sfrutta l’unica variante possibile, i calci da fermo. Miccoli pennella sul secondo palo, Romero esce male e il tocco in spaccata dello svizzero regala il vantaggio al Palermo.
Un vantaggio meritato anche perché altre due volte i rosa c’erano andati vicini, prima con un contropiede Ilicic – Miccoli sprecato dal capitano con un diagonale troppo prevedibile, poi con un destro a giro di Barreto che sconta solo un difetto di mira.
Ciò che Sannino ha avuto dal Palermo – giocate semplici e ordinate, tanta corsa e lavoro sugli esterni – Delio Rossi se l’è sognato. Poco aggressivo il centrocampo doriano e la diagonale Eder – Icardi incapace di tenere un pallone, poco incisivi gli inserimenti sugli esterni.
Il gol poteva arrivare solo come dall’altro lato. E così è stato: un calcio d’angolo, Kurtic si perde Munari e l’ex rosa stacca con precisione a non concede chance a Benussi. Ancora una volta sulle palle alte si paga pegno, ancora una volta l’errore individuale pesa come un macigno.
SECONDO TEMPO -Il Palermo si ripresenta in campo con la stessa determinazione della prima frazione. E dopo appena 5 minuti Ilicic confeziona il suo capolavoro. Uno slalom davvero speciale, mezza difesa saltata con eleganza, un tocco di interno destro a vanificare l’uscita di Romero. Una giocata da applausi che premia il migliore in campo e l’unico tra i 22 in campo che si avvicina ad un fuoriclasse.
E il tris arriva, più che meritato, con Garcia a cui finalmente un episodio gira a favore. Angolo di Miccoli, battuta lunga sul secondo palo e Garcia stacca solitario sfruttando al meglio l’immobilismo di tutta la difesa.
Il doppio vantaggio consente al Palermo di non tremare, come altre volte in trasferta. Anzi la sicurezza è aumentata con il passare dei minuti. Ilicic addirittura spreca l’occasione per gelare Marassi. Altra combinazione palla a terra con Miccoli, altro slalom irresistibile e stavolta la battuta finale gli capita sul sinistro: sarebbe impossibile sbagliare ma la fatica gli suggerisce di cercare l’incrocio dei pali piuttosto che il rasoterra incrociato. Palla alta e urolo strozzato in gola.
Potrebbe essere Rios a chiuderla definitivamente, il lob di Ilicic – presente come mai in ogni azione del Palermo – lo mette davanti a Romero, ma la disabitudine a frequentare certe latitudini con consente all’uruguaiano di sfruttare l’assist. Una vittoria cercata e voluta, una dimostrazione di carattere che è un buon auspicio per una volata salvezza ancora tutt’altro che chiusa.