Palermo, Addiopizzo presenta la nuova guida al consumo critico “Pago chi non paga”

di Redazione

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Palermo, Addiopizzo presenta la nuova guida al consumo critico “Pago chi non paga”

| sabato 04 Maggio 2013 - 10:41

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PALERMO, 4 MAGGIO 2013 – Presentata stamattina la nuova guida di Addiopizzo per il Consumatore critico “Pago chi non paga”. L’iniziativa si è svolta in via Lincoln 131, nella dell’associazione intitolata a “Mario Bignone”.

“Dal 2006 – ha annunciato Addiopizzo – il circuito di operatori economici che dichiarano pubblicamente di opporsi al racket continua a crescere costantemente. Oggi sono oltre 800 gli imprenditori e i commercianti che aderiscono alla campagna antiracket “Pago chi non paga” e che hanno maturato la forza e il coraggio di affrancarsi dal fenomeno delle estorsioni mafiose. Per i palermitani, i siciliani e quanti lo desiderano, dunque, è ancora più facile fare consumo critico sostenendo chi ha scelto di non scendere a patti con la mafia”.

La presentazione della Guida è avvenuta alla presenza del Prefetto Elisabetta Belgiorno, Commissario Straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura.

 

Durante la presentazione il Rettore dell’Università di Palermo, Roberto Lagalla, ha annunciato di avere inviato una nota ai docenti, al personale tecnico-amministrativo e ai rappresentanti degli studenti dell’Ateneo, nella quale ha chiesto un “segno concreto” di solidarietà nei confronti delle associazioni antiracket e degli imprenditori palermitani che hanno detto no al pizzo. Lagalla ha accolto così l’appello di Addiopizzo che aveva segnalato il caso di Alessandro Marsicano, titolare dell’omonimo bar-pasticceria che ha denunciato i suoi estorsori, già condannati in primo grado.

 

“Non si può non riconoscere – ha scritto Addiopizzo al rettore -la situazione di ostilità ambientale che si è creata attorno all’attivita’ dell’imprenditore, posta in essere da chi, contiguo e compiacente rispetto a tali deprecabili fenomeni, non frequenta più tale punto di ristoro. Tale stato di cose – conclude l’associazione antiracket – ha inevitabilmente prodotto un sensibile calo degli utili dell’impresa che rispetto al passato vive un momento di difficoltà economica”.

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