L’ex Pm Antonio Ingroia potrebbe finire davanti alla Procura di Roma come imputato con l’accusa di esercizio abusivo della professione di avvocato (Foto di Elvira Terranova)
PALERMO, 29 SETTEMBRE 2013 – Ancora grane con la giustizia per Antonio Ingroia. Lasciata la professione di magistrato, mentre tenta di sfondare nella politica, nazionale o regionale che sia, l’ex pm ha deciso di praticare la professione di avvocato.Ma è incappato subito nell’accusa di esercizio abusivo della professione e rischia adesso di finire davanti alla Procura di Roma. Da imputato stavolta.
Il leader di “Azione civile” infatti ha partecipato giovedì scorso a Palermo, nell’aula bunker del carcere Ucciardone, al processo sulla strage dei Georgofili nelle vesti di sostituto processuale di un avvocato difensore dei familiari delle vittime. Ma non poteva farlo, non ne aveva ancora il diritto. Ingroia, infatti, il giorno prima aveva fatto richiesta di iscrizione all’Ordine degli avvocati di Roma, ma la pratica non era ancora stata lavorata quindi l’ex magistrato non poteva ancora esercitare, poichè non aveva ancora giurato davanti al Consiglio.
L’Ordine degli avvocati di Roma, adesso, come riferisce al quotidiano il Tempo, il segretario generale Pietro Di Tosto, è obbligato a segnalare “alla Procura i fatti di cui viene a conoscenza”. E intanto il Consiglio sta istruendo un procedimento disciplinare, per esercizio abusivo della professione. “Nell’udienza di giovedì – ha replicato l’ex pm, che ha annunciato che giurerà la prossima settimana – non ho preso la parola. È stato solo preannunciato che il 10 ottobre sarei stato sostituto processuale per l’associazione”.