Camorra, arrestato il fratello dell’attore di “Gomorra” | In manette anche un altro esponente del clan dei Casalesi

di Redazione

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Camorra, arrestato il fratello dell’attore di “Gomorra” | In manette anche un altro esponente del clan dei Casalesi

| lunedì 28 Ottobre 2013 - 08:38

Due esponenti della camorra, Giuseppe Terracciano, di 54 anni, e Raffaele Cantone, di 53, sono finiti in manette questa mattina nell’ambito di una operazione della Dia di Napoli. L’accusa è di omicidio volontario in un caso di lupara bianca commesso nell’ottobre del 1992.

L’omicidio, cioè, commesso nel 1992 all’interno di una masseria a Villa Literno, nel casertano, di Luigi Caiazzo, il cui cadavere non fu mai rinvenuto. Uno dei due arrestati, poi, è anche accusato dell’omicidio del padre di Luigi, Giuseppe, e del ferimento di Angelo Pietoso, avvenuti sempre a Villa Literno il giorno successivo. All’arresto si è arrivati grazie a nuovi riscontri a nuove dichiarazioni di pentiti.

Uno dei due arrestati è Giuseppe Terracciano, fratello di Bernardino, attore nel film ‘Gomorra’ arrestato nel 2008. Era la persona di cui la vittima, Luigi Caiazzo, si fidava. Ed è stato lui, con la scusa di andare a prendere insieme una medicina, a farlo salire in macchina e portarlo nella masseria in cui fu ucciso. A sparare a Caiazzo, e il giorno dopo al padre di questi, Giuseppe, fu Raffaele Cantone, detenuto e collaboratore di giustizia, anche lui raggiunto da una misura cautelare, che non ha mai raccontato agli inquirenti il suo ruolo in questo duplice omicidio.

Secondo le ricostruzioni degli agenti della Dia, Raffaele Cantone sparò un colpo di pistola al volto a Luigi Caiazzo, e poi con Terracciano ne rimise il corpo in auto per gettarlo in un pozzo nelle campagne di Villa Literno, dove non fu mai trovato. Il giorno dopo, sempre Cantone, con un fucile a pompa, sparò a Giuseppe Caiazzo titolare di una pizzeria nel Villaggio Coppola, ma in realtà affiliato come il figlio alla Nco, cartello rivale dei Casalesi guidato dal boss Raffaele Cutolo.

Eseguito anche un decreto di sequestro beni preventivo dell’azienda bufalina di proprietà di uno degli arrestati all’interno della quale venne consumato l’omicidio, dell’impresa di allevamento di cavalli intestata alla sua convivente, nonchè dei loro conti correnti, per un totale di circa 500 mila euro.

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