Il ministro della Difesa Mauro a Palermo: | “Muos? Questione risolta, decida la Regione”

di Redazione

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Il ministro della Difesa Mauro a Palermo: | “Muos? Questione risolta, decida la Regione”

| venerdì 08 Novembre 2013 - 17:56

“Sul Muos la competenza specifica, innescata dal pronunciamento dell’Istituto superiore di Sanità,  rimane delle autorità siciliane che hanno preso le loro decisioni. Come ministero della Difesa siamo quasi il contorno  di una situazione che mi sembra sia stata comunque risolta”. Lo  ha detto il ministro della Difesa Mario Mauro, a Palermo.  Parlando poi del ruolo della Sicilia, il ministro ha detto  che la regione è “strategica per le forze armate e per il  ministero della Difesa per l’instabilità dell’area  euro-  mediterranea”. “Molte volte – ha proseguito – retoricamente  si parla della Sicilia come della portaerei del Mediterraneo, in  effetti questo tratto di mare è molto importante perché  raccoglie il 20% dei traffici che nel mondo avvengono, questo ha  fatto sì che le strategie cambiassero e adesso gran parte delle  forze armate sono nel Sud. E alla Sicilia guardiamo con grande attenzione”.

Molti i temi toccati oggi dal ministro: dall‘immigrazione al Muos, passando per il caso Cancellieri.

IMMIGRAZIONE. “Il bilancio della missione umanitaria nel Mediterraneo – ha sottolineato Mauro – sarebbe straordinario se non fosse per il numero dei migranti che aumenta ogni giorno. Il risultato  è veramente significativo: in pochi giorni più di 1.800 persone  sono state tratte in salvo. Però la missione ha anche un altro  scopo, che è quello di ricordare, attraverso un’assunzione di responsabilità e non scaricando barili, all’Unione europea che  Lampedusa è effettivamente il confine dell’Europa”.  “Questo – ha proseguito – è un problema politico rilevantissimo. Non dobbiamo dimenticare che ciò che è in  discussione non è il numero degli arrivi. E’ vero che gli altri  Paesi hanno maggior numero di richiedenti asilo e immigrati in  regime di clandestinità. Il problema è che chi viene qui, lo fa  via mare e mette a repentaglio la propria vita. Per di più tutto  ciò avviene sotto ricatto, con trafficanti di carne umana e  questo richiede una reazione da parte degli Stati membri e  l’Italia lo fa con tutte le sue forze”. “In particolare – ha  concluso – l’Italia chiede all’Europa, che è stata capace di  abbattere le frontiere al suo interno, di comprendere che non  possiamo andare avanti considerando le frontiere esterne di  competenza nazionale”.

“La forte emozione legata ai fatti  di Lampedusa – ha precisato il ministro  –  ha permesso all’Europa di comprendere che le  condizioni, rispetto alle norme che sono state varate dieci anni  fa o prima, sono completamente mutate. L’area di instabilità nel  Mediterraneo è molto estesa e abbiamo di fronte un ‘non Stato’  come la Libia che desta una preoccupazione che non può che  essere condivisa”. “L’Europa ha poi contribuito con il varo del  regolamento di Eurosur – ha proseguito – e l’ampliamento delle  risorse di Frontex. Speriamo che con l’impegno di tutti i Paesi  ci sia un maggiore intervento dell’Ue in futuro”. “Ho letto con attenzione il  reportage dell’Espresso: mi fido in modo totale dell’attività  della nostra magistratura, non ho dubbi se qualcosa è stato  fatto male saprà porre rimedio”. Ha poi detto   il ministro della  Difesa. “Come è avvenuto in passato – ha aggiunto il ministro –  interverremo al più presto per risolvere il problema del  sovraffollamento del centro di Lampedusa e per trasferire al più  presto i migranti”.

CASO CANCELLIERI. “Quello che è accaduto con il  ministro Cancellieri più di ogni altra cosa ci deve far  comprendere – ha continuato Mauro –  che cosa è una ragione vera e cosa è un pretesto.  Perché se si vuole confondere l’umanità con l’ambiguità  evidentemente ci sarà un problema di più ogni giorno che passa”.  “Questo – ha spiegato – è un governo di grande coalizione, un  governo mette insieme chi in teoria insieme non potrebbe stare  quindi è per sua ragione intrinseca un governo costretto a  verificare costantemente la salvezza delle motivazioni che lo  tengono unito. Ciò nonostante è riuscito a fare un grande  lavoro”. Mauro poi ha aggiunto: “Dopo avere  ascoltato in aula, come si conviene nel rapporto tra Parlamento  e governo, le spiegazioni della Cancellieri, penso che il  ministro vada assolutamente sostenuto per quello che ha  fatto”.

SCELTA CIVICA.  “Ho nel cuore un desiderio vero e  profondo che è quello di una forza di grandi radici popolari che  si radichi nel nostro Paese, perche’ il popolarismo e’ il  contrario del populismo. Sono idee differenti, la verità e’ che  poi gli elettori sono gli stessi quindi bisogna immaginare che  le forze politiche a cui si intende contribuire si concepiscano  come aperte a tutti”, ha aggiunto  il ministro della Difesa.  “Penso che il dialogo con Monti, tra noi che siamo in un  Parlamento – ha concluso – sia il fondamento della nostra azione  politica”.

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