Aria di rivoluzione in Sicilia e-Servizi. Gli amministratori privati, soci insieme alla Regione dell’azienda, dovranno rassegnarsi di fronte al parere dell’Avvocatura dello Stato, che, in risposta al ricorso della Regione sulle rimostranze del Cda nei confronti della nomina a liquidatore di Antonio Ingroia, si è pronunciata positivamente.
Sì da parte dei giursiti anche alla richiesta di mettere in liquidazione la tanto discussa azienda che gestisce l’informatizzazione della Regione Siciliana, con l’ex magistrato che avrà, dunque, il compito di portare Sicilia e-Servizi al pareggio di bilancio, estinguendo i debiti accumulati nei confronti dei creditori, gestendo finanziamenti e fondi investiti. Ingroia potrà essere operativo già dalla prossima settimana.
Resta in sospeso, tuttavia, un ulteriore ricorso del Cda al Tribunale delle imprese. Per gli amministratori, infatti, la Regione, prima di chiedere la liquidazione, avrebbe dovuto fare una legge da passare al vaglio dell’Assemblea regionale. Il ricorso, però, non impedirà ad Ingroia di insediarsi in via Thaon de Ravel, per affrontare la prima, spinosissima, questione: la decisione, da parte del socio privato di Sicilia e-Servizi, di licenziare i propri dipendenti, una settantina di dipendenti la cui scadenza di contratto è prevista per la fine di dicembre.
Una svolta, in questo senso, potrebbe arrivare per mano del governo Crocetta che sta valutando l’ipotesi di una proroga di quattro mesi del contratto con Sicilia e-Servizi, in scadenza a fine dicembre, in modo da potere gestire durante questa fase il riassetto del sistema di informatizzazione, che sarà probabilmente riportato in house. La proposta, come altre al vaglio, potrebbe essere portata martedì prossimo in commissione Bilancio all’Ars, che ascolterà anche il commissario liquidatore della società, l’ex pm Antonino Ingroia, che si insedierà lunedì prossimo.