Alla fine tutto è andato secondo le aspettative: il governo ha posto la questione di fiducia sulla legge di Stabilità nell’Aula della Camera. Depositate le modifiche uscite dalla lunga notte della Commissione Bilancio. A darne notizia è stato Dario Franceschini, ministro per i Rapporti con il Parlamento. Convocata per le 13.15 la Conferenza dei capigruppo per stilare l’ordine dei lavori.
La fiducia è posta sull’intero provvedimento, senza distinzione di emendamenti. Franceschini ha parlato di punto di rottura normativo rispetto alle precedenti manovre.
Un passo quasi dovuto, quello dell’esecutivo, per poter approvare in tempi ragionevoli una legge aspramente contestata dall’opposizione, nonostante il recente parere espresso da parte degli industrali di Confindustria, che hanno assicurato, per bocca del loro presidente, Giorgio Squinzi, come la legge di stabilità non dovrebbe rappresentare uno shock per l’economia del Paese. Il numero uno degli industriali è stato tuttavia piuttosto severo con il tanto atteso Fondo per la riduzione del cuneo fiscale, nel quale finiranno le risorse affiorate grazie alla spending review e alla lotta all’evasione. Una misura che Squinzi ha giudicato assolutamente insufficiente.
Un provvedimento per portare crescita economica in Italia, secondo il premier Enrico Letta, ma che ha destato molti dubbi sull’effettiva efficacia. Il primo a esprimere perplessità in merito era stato proprio il segretario del Pd, Matteo Renzi, in aperto contrasto con la cosiddetta Google tax, che per questo è stata ridiscussa e alleggerita in alcune sue parti.