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Ecco perché l’edificio ex Telecom è stato assegnato al Comune | L’Anbsc: “Almaviva? Rapporti interrotti 8 mesi fa”

I rapporti tra l’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati (Anbsc) e Almaviva si sono interrotti lo scorso maggio. Quelli tra l’Anbsc e la Regione addirittura lo scorso marzo. Ne dà conferma l’Agenzia stessa.

È logico dunque che, in assenza di qualsiasi forma di interlocuzione con i due soggetti interessati, l’Anbsc abbia pensato che non ci fosse più né l’interesse né la disponibilità a prendersi in carico, come sede unica per i due call center palermitani, l’edificio ex Telecom di via Ugo La Malfa sequestrato all’Immobiliare Strasburgo e abbia considerato quindi di cederla al Comune per il Comando della Polizia municipale.

Una vicenda sconcertante che si trascina ormai da più di due anni, in un continuo scaricabarile tra Regione e azienda, con in mezzo l’Agenzia per i beni confiscati, che ha gettato nel panico le migliaia di lavoratori a cui venivano ogni volta propinate scuse per prendere tempo. Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando si è ritrovato adesso invischiato nella vicenda ma ha subito dimostrato la propria disponibilità a venire incontro ai lavoratori, anche se questa vicenda è soltanto un’altra puntata di una storia incentrata sulla poca attenzione delle Istituzioni nei confronti del Lavoro.

“L’interlocuzione con la Regione Siciliana avente ad oggetto la vicenda dell’immobile per Almaviva – scrive a Si24 l’Anbsc – risale all’anno 2011, anno in cui dagli atti sociali si evince un’iniziale ipotesi della Regione di stipulare un contratto di locazione con l’Immobiliare avente ad oggetto l’edificio DR1 di 18.000 mq (ex edificio Telecom, n.d.r.), finanziare i lavori per l’adeguamento a call center prevedendo un affidamento dei lavori per circa 800 mila euro all’Immobiliare Strasburgo stessa per poi mettere a disposizione di Almaviva l’edificio in questione. Una soluzione avulsa da qualsiasi logica di fattibilità giuridica e probabilmente per questo non ebbe alcun seguito”.

Dal 2011 si passa poi direttamente al 2013, al 6 marzo precisamente, data in cui si tenne a Palazzo d’Orleans una riunione tra la Regione, i rappresentanti dell’Immobiliare Strasburgo e i referenti di Almaviva. “In quell’occasione – scrive l’Anbsc – non si presentò alcun referente della Regione, né venne fornita alcuna giustificazione al riguardo. Tuttavia, nel corso delle oltre due ore di attesa, i referenti di Almaviva si stupirono della presenza dell’Immobiliare, poiché dicevano che il loro interlocutore avrebbe dovuto essere solo la Regione Siciliana dalla quale, in forme non definite (né definibili), si attendevano di ricevere dei finanziamenti o un immobile, già idoneo all’uso, per trasferire i call center”.

Sempre in primavera, si è tenuta una nuova riunione presso la Prefettura di Palermo a cui hanno partecipato i referenti della Regione, dell’Anbsc, dell’Immobiliare Strasburgo e di Almaviva. In quell’occasione, l’azienda rese noto che, rispetto ad un iniziale manifestato interesse per l’edificio DR1 (di oltre 18.000mq), le esigenze erano nel frattempo mutate e pertanto l’attuale interesse sarebbe stato riferibile ad un immobile di dimensioni inferiori, probabilmente identificabile con l’adiacente edificio DR/5, di circa 12.000 mq.

“L’Anbsc, nel corso della riunione – racconta – diede ampia disponibilità alla risoluzione del problema, sempre entro i limiti della fattibilità giuridica di qualsivoglia operazione, invitando i referenti dell’Immobiliare Strasburgo a rendersi disponibili alla risoluzione della vicenda anche con la quantificazione di un canone quanto più contenuto possibile”.

Almaviva, infatti, aveva fatto sapere che il vero problema era l’impossibilità della società a pagare un qualsivoglia canone di locazione e, al riguardo, chiese alla Regione di impegnarsi per risolvere la vertenza. “L’Amministrazione regionale – aggiunge l’Anbsc – prese tempo, facendo genericamente riferimento a bandi e progetti attraverso cui poter dare i necessari finanziamenti all’Almaviva per sostenere quanto meno i costi (adeguamento dell’immobile e canone di locazione), e si riservò di approfondire meglio il tema”.

“Nonostante il tema finanziario rappresentato da Almaviva nei confronti della Regione non potesse di certo ritenersi risolto, ed essendo tale problematica a dir poco pregiudiziale e preliminare su tutto – prosegue l’Agenzia nazionale – l’Immobiliare Strasburgo, di concerto con l’Anbsc, si dichiarò disponibile a venire incontro all’esigenza manifestata, e mise a disposizione i propri tecnici affinché verificassero con i tecnici dell’azienda la fattibilità tecnica e i costi dell’operazione, con riferimento all’immobile di 12 mila mq”.

Dopo il sopralluogo l’Immobiliare Strasburgo inviò ad Almaviva (il 3 maggio scorso) un documento con planimetria, certificato agibilità, relazione tecnica sui lavori da effettuare per l’adeguamento a call center, perizia estimativa sul canone di locazione di entrambi gli edifici. “Dopo di che non vi è mai più stata alcuna interlocuzione né con la Regione né con Almaviva, che ad oggi non ha mai dato risposta nemmeno alla nota allegata del 03 maggio 2013”.

Maria Teresa Camarda

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  • Visto come si sono svolti i fatti sorge il dubbio che l'Almaviva sia seriamente interessata a trovare una sede a Palermo. Si è perso del tempo prezioso per poi ritrovarsi nell 'impossibilità di risolvere tale crisi.
    Temo che abbiano già deciso e stiano continuando a bluffare ...con il vorrei ma non posso...
    Solo la lotta unita e solidale di TUTTI I LAVORATORI ALMAVIVA può dare ancora uno spiraglio a soluzioni possibili.

  • Ma l'Almaviva in pratica vuole una sede aggratis??? troppo facile fare impresa così!

  • Vergogna..vergogna..vergogna!!! Gia da tempo i laboratori pensavano che l' azienda stesse bluffando...ma i sindacati negavano in ogni modo.ladesso che si fa???molti colleghi pensano che non ci sia piu nullada fare portandoci nella vecchia sede con i 1000 esuberi in cassaintegrazione sara' unamortee lenta lenta....dell' azienda.....bella fine!!!

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Maria Teresa Camarda
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