L’ultimo rapporto di Fortinet sulla diffusione dei “virus” nei device mobili parla chiaro. A dieci anni dal primo virus mobile, Cabir, si contano ad oggi oltre 1.300 applicazioni maligne, 300 diverse famiglie di malware per Android e almeno 400000 applicazioni dannose per il sistema operativo di Google.
Il primo sistema operativo mobile ad essere stato infettato è il Symbian, storico ambiente software di Nokia, ormai abbandonato dalla casa Finlandese. A Cabir, il primo virus, fece seguito Commwarrior, che sfruttava il servizio MMS e le rubriche telefoniche per diffondersi sui cellulari. Symbian è stato colpito dagli hacker di tutto il mondo fino al 2008, mentre ad oggi sembra che il suo posto sia stato preso da Android.
Ma nel 2010 arrivò Zitmo, questa era la versione mobile del virus Zeus, malware per i Pc. Grazie alla collaborazione con la sua versione originale, Zitmo veniva utilizzato per eludere gli sms e la sicurezza dei pagamenti online, disabilitando i sistemi di protezione. Ma nel 2011 qualcosa cambia radicalmente, il nuovo bersaglio preferito dagli hacker diventa il sistema operativo di Google.
E così arrivano sul “mercato” nuovi nemici di Android, come DroidKungFu, che sblocca il telefono e lo collega ad un server esterno, Plankton, ancora oggi molto diffuso, che scarica enormi quantità di pubblicità sul telefono, aggiunge segnalibri e scorciatoie sul cellulare e cambia la pagina principale del browser web.