Sarà processato con l’accusa di avere abusato di un ragazzino a lui affidato, Vito Beatrice, 70 anni, sacerdote della Congregazione dei Chierici Regolari di Somasca, nella chiesa di Sant’Alessio all’Aventino, nel cuore di Roma.
Il gup Giulia Proto, accogliendo le richieste del procuratore aggiunto Maria Monteleone, ha disposto il suo rinvio a giudizio, fissato il 10 ottobre prossimo l’inizio del processo davanti alla VIII sezione collegiale del tribunale capitolino. Vittima degli abusi, un giovane oggi 28enne, all’epoca dei fatti minorenne.
Secondo l’accusa, padre Beatrice, in molteplici circostanze (i fatti contestati sarebbero stati commessi a Roma tra maggio e ottobre 2000 e a Genova tra maggio 2002 e ottobre 2004) “con abuso d’autorità derivante dalla sua posizione di precettore e padre spirituale – si legge nel capo d’imputazione – avendo avuto dai genitori in affidamento il minorenne per ragioni di educazione ed istruzione, costringeva la persona offesa a compiere e subire atti sessuali reciproci”.
Violenze sessuali che inizialmente la vittima non aveva raccontato, tenendo dentro di sé un dolore talmente insopportabile che nel febbraio 2010 lo portò a tentare di togliersi la vita gettandosi da una finestra di una discoteca in un fiume nella zona di Frosinone. Fu allora che decise di raccontare tutto prima alla fidanzata (che lo trovò che annaspava nell’acqua) e poi ai genitori (che lo hanno accompagnato oggi per l’udienza preliminare). Nel gennaio 2011 denunciò i fatti per i quali adesso il religioso sarà processato.