Un nuovo colpo ai clan storici dediti al traffico di stupefacenti nel famigerato quartiere di Quarto Oggiaro, a Milano, al centro, tra l’altro, alla fine del 2013, di un regolamento di conti che ha portato a tre omicidi, è stato inferto dai carabinieri del Ros che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 31 persone.
Tra gli arrestati c’è anche Mario Tatone, 67 anni, fratello di Emanuele Tatone e Pasquale Tatone, uccisi in due diverse occasioni nel quartiere.
Le accuse sono di traffico internazionale di sostanze stupefacenti, aggravata per aver favorito sodalizi di tipo mafioso, associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti, ricettazione e intestazione fittizia di beni. Gli arresti costituiscono la fase conclusiva dell’indagine “Pavone” che colpisce alcuni clan in collegamento reciproco, attivi nel capoluogo lombardo nel traffico di stupefacenti e in particolare a Milano.
Tra i gruppi famigliari coinvolti ci sono quello capeggiato dai fratelli Biagio e Alessandro Crisafulli, storici esponenti mafiosi del quartiere milanese di Quarto Oggiaro, detenuti in seguito a una condanna per omicidio, rappresentati sul territorio dall’indagato Domenico Palazzolo. Erano alleati con un altro gruppo criminale riconducibile a Emanuele Tatone, assassinato a Quarto Oggiaro nell’ottobre del 2013, e avevano assunto il controllo delle piazze di spaccio del quartiere.
L’indagine ha documentato anche il ruolo assunto dalle mogli di Alessandro e Biagio, le quali si adoperavano per comunicare all’esterno gli ordini che i mariti impartivano loro in occasione dei colloqui carcerari, garantendo in tal modo il collegamento con gli altri componenti dell’organizzazione.
Un altro gruppo era diretto da Giuseppe Muscatello (figlio di Salvatore, condannato nel processo “Infinito” quale capo del locale di ‘ndrangheta di Mariano Comense) e dai figli Salvatore e Stjven, ed era dedito all’acquisto di cocaina, hashish e marijuana, successivamente venduta a gruppi dell’hinterland milanese e del comasco.