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Stop al controsenso ciclabile in Italia | Le associazioni di categoria insorgono

Pedalare contromano non sarà più consentito nelle strade italiane. La Commissione Trasporti della Camera ha approvato un emendamento presentato da Scelta Civica che proponeva l’abolizione del controsenso ciclabile.

Il cosidetto “senso unico eccetto bici” era consentito dal codice della strada solo per le aree con limite di velocità di trenta chilometri orari, con una carreggiata larga più di quattro metri e con la discrezione del sindaco del comune.

Oggi, contrariamente a quanto previsto da diversi paesi europei come Germania, Francio, Belgio, Svizzera e alcuni paesi scandinavi, in Italia questa modifica alle regole di circolazione non sarà più ammessa. Niente da fare quindi per Reggio Emilia, Lodi, Pesaro e Bolzano, comuni già pronti ad introdurre il controsenso per le piste ciclabili.

Inevitabili le polemiche con le associazioni dei ciclisti che insorgono chiedendo di rivedere il provvedimento: “Il controsenso permette a chi pedala di vedere meglio le auto che sopraggiungono e di risparmiare tanta strada. Perché fare dei percorsi più lunghi pensati per gli automobilisti?”.

Emanuele Termini

Sono un giornalista nato con la passione per lo sport. Con il tempo e sotto l'occhio attento di maestri inflessibili, divento "onnivoro". Per Sì24 mi occupo di cronaca, di politica, di Palermo e del Palermo, squadra che seguo da vicino. Leggo e scrivo di tutto con una sola grande stella polare: la ricerca della verità.

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Emanuele Termini
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