Ok del Parlamento all’invio di armi ai curdi | Renzi: “Genocidio come a Srebrenica”

di Maria Teresa Camarda

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Ok del Parlamento all’invio di armi ai curdi | Renzi: “Genocidio come a Srebrenica”

| mercoledì 20 Agosto 2014 - 16:14

Primo via libera del Parlamento italiano all’invio di armi italiane ai curdi iracheni, vittime della violenza dei miliziani dell’Isis. Le commissioni Esteri e Difesa del Senato e della Camera, infatti, hanno approvato la risoluzione dei rispettivi presidenti che sostiene il governo nell’invio di “Aiuti militari ai curdi nell’ambito della crisi in Iraq”.

Il via libera è giunto (con 27 voti favorevoli e 4 contrari, nessuno astenuto al Senato e con 56 voti favorevoli e 12 contrari alla Camera) proprio mentre il premier Matteo Renzi si trova a Baghdad, non soltanto a nome del governo italiano, ma anche in qualità di presidente del semestre europeo. “L’Europa in questi giorni deve essere in Iraq altrimenti non è Europa. Chi pensa che la Ue volti le spalle davanti ai massacri, impegnata solo a pensare allo spread, o sbaglia previsione o sbaglia semestre”, ha precisato.

“Mi ricordo il genocidio di Srebrenica”, ha detto il premier in partenza da Ebril per ritornare in Italia: “La comunità internazionale rimase zitta e ferma. Molti della mia generazione giurarono mai più. Ora la situazione è diversa ma ciò che succede in alcune zone dell’Iraq e della Siria è uguale ad un genocidio: donne divisi dagli uomini, bambini fucilati, giornalisti decapita”.

Dopo l’informativa dei ministri degli Esteri e della Difesa, Federica Mogherini e Roberta Pinotti i membri delle Commissioni di Camera e Senato si sono separati per votare le prerisoluzioni: la prima favorevole all’invio di aiuti militari, la seconda e la terza, di M5s e Sel, contraria. Approvata la prima, le due delle opposizioni sono decadute.

Dopo Baghdad, il premier Matteo Renzi è arrivato ad Erbil per un colloquio con il presidente del governo regionale del Kurdistan iracheno Massud Barzani. Prima di lasciare Baghdad, il presidente del consiglio italiano ha incontrato anche il presidente iracheno Fouad Masoum.

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