Il Parlamento in seduta comune si riunirà domani, mercoledì 10 settembre, per eleggere due giudici della Corte Costituzionale (VII scrutinio) e otto componenti del Csm (IV scrutinio).
“Se domani non verranno eletti i giudici della Corte costituzionale di nomina parlamentare ed i membri laici del Csm il Parlamento in seduta comune verrà convocato ad oltranza, con votazioni anche nelle giornate di lunedì e venerdì”: ha annunciato il presidente della Camera Laura Boldrini, alla conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Boldrini si è detta “fiduciosa” che si possa arrivare ad un accordo tra le forze politiche che porti ad un’elezione domani. La posizione di Boldrini è stata condivisa anche dal presidente del Senato, Pietro Grasso.
Il Pd, intanto, sta lavorando per trovare un accordo sull’elezione dei giudici costituzionali e dei consiglieri del Csm. “Annullare tutti gli impegni e tutte le missioni per assicurare la presenza domani in Aula”: è l’sms che hanno ricevuto tutti i deputati del Pd dal loro gruppo in vista della seduta comune di Camera e Senato.
E il Movimento 5 Stelle attacca: “Da più di due mesi deputati e senatori si riuniscono in seduta comune per eleggere alcuni membri del Csm e della Corte costituzionale. Da più di due mesi è una fumata grigia dietro l’altra, una massa di schede bianche. Solo il M5S ha votato dei nomi che, prima, ha reso pubblici. I partiti, invece, si nascondono”.
“A breve – prosegue una nota dei gruppi parlamentari dei grillini – i due organi costituzionali andranno sotto organico e non potranno svolgere le loro importanti funzioni. Ma ai partiti questo non importa. Forse perché nel segreto del patto del Nazareno rientrano anche queste nomine? Forse perché si vuole salvare l’Italicum dal giudizio di incostituzionalità e Berlusconi dai vari guai giudiziari? Se non è così i partiti tirino fuori i nomi dei loro candidati”.