Ast Terni, non c’è accordo sul piano industriale | Per i lavoratori la paura del licenziamento

di Redazione

» Cronaca » Ast Terni, non c’è accordo sul piano industriale | Per i lavoratori la paura del licenziamento

Ast Terni, non c’è accordo sul piano industriale | Per i lavoratori la paura del licenziamento

| giovedì 09 Ottobre 2014 - 09:59

La lunga trattativa per trovare un’intesa sul piano industriale dell‘Ast è fallita. Sindacati e azienda non sono riusciti a trovare un accordo nonostante una proposta di mediazione del governo. Ora si teme che l’azienda possa far partire le lettere di messa in mobilità e licenziamento per i circa 550 dipendenti, parte di un piano di risparmi da cento milioni di euro l’anno (che comprende anche lo spegnimento di uno dei forni dello stabilimento) annunciato a luglio.

Le procedure di mobilità erano state ritirate all’inizio di settembre dopo l’intervento del ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi, grazie a un lodo governativo che aveva aperto una fase confronto tra azienda e sindacati.

Ieri il nuovo vertice al ministero dello Sviluppo economico, alla presenza del ministro Guidi, del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio, del viceministro Claudio De Vincenti e del sottosegretario al Lavoro Teresa Bellanova.

Il premier Matteo Renzi si dice “molto preoccupato. La proposta di mediazione del Governo non è stata accolta, le parti sono ancora troppo lontane”. “Ci sono – aggiunge – tre mesi davanti di discussione, cercheremo la ragionevolezza. Continuiamo a lavorarci con Delrio e Guidi”.

Il Governo ha chiesto all’azienda di evitare “atti unilaterali” come l’invio delle lettere di messa in mobilità. Un “pressante invito” in tal senso è stato subito rivolto “a tutte le parti e soprattutto all’azienda” anche dalla presidente della Regione Catiuscia Marini, dal presidente della Provincia Feliciano Polli e dal sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo. Che chiedono di tenere “comunque aperto il dialogo” e di “non assumere atti unilaterali che rischierebbero di pregiudicare gli sforzi fin qui compiuti, oltreché ‘alzare’ inutilmente la tensione sociale”.

“Oggi – precisa il vicesegretario del Pd Debora Serracchiani, in conferenza stampa al termine della riunione della segreteria al Nazareno – potrebbero partire le lettere di licenziamento per oltre 500 lavoratori delle acciaierie di Terni. Il sito però ha tutte le condizioni per continuare a produrre: il governo non mollerà, continuerà la trattativa per portare a casa il risultato”.

E anche il ministro Guidi in una nota spiega che l’esecutivo “ribadisce la volontà di continuare a offrire ogni sostegno affinchè le parti raggiungano un accordo che garantisca lo stabilimento produttivo, lo sviluppo e l’occupazione dell’Ast di Terni auspicando che l’avvio delle procedure di mobilità non vanifichi gli sforzi finora compiuti, per cercare una soluzione che salvaguardi il futuro di questo importante sito industriale”.

I sindacati hanno intanto indetto diverse assemblee per illustrare la situazione ai lavoratori che ora attendono di conoscere il loro futuro.

Edizioni Si24 s.r.l.
Aut. del tribunale di Palermo n.20 del 27/11/2013
Direttore responsabile: Maria Pia Ferlazzo
Editore: Edizioni Si24 s.r.l.
P.I. n. 06398130820