“Chi uccideresti prima, mamma o papà?” | Due maestre di Ivrea sospese per abusi

di Redazione

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“Chi uccideresti prima, mamma o papà?” | Due maestre di Ivrea sospese per abusi

| mercoledì 22 Ottobre 2014 - 09:19

Titolo del tema: “Chi uccideresti prima, mamma o papà?”. La lezione di educazione sessuale: “Il sesso è quando i vostri papà si fermano per strada con le prostitute di colore”. E in classe, a turni di dieci minuti, si facevano massaggiare il collo e le spalle. Sono soltanto alcune delle azioni choc di due maestre di Ivrea di 58 e 60 anni che sono state sospese, dopo le denunce di alcuni genitori, dall’Ufficio scolastico regionale del Piemonte.

La vicenda ha avuto luogo alle elementari di Scarmagno, poco più di 800 abitanti in provincia di Torino, ai piedi dell’Anfiteatro morenico di Ivrea dove negli anni Sessanta nacque uno dei grandi stabilimenti Olivetti. Le prime denunce un anno fa ai carabinieri d’Ivrea, che vennero autorizzati a piazzare le telecamere nell’aula delle due insegnanti. Nei filmati si vedono i massaggi, ma anche temperini e altro materiale didattico lanciato in direzione dei bambini. Comportamenti quanto meno ambigui, che si aggiungono ai temi-choc e a certi strani discorsi fatti ai giovanissimi allievi.

“Prima o poi papà e mamma moriranno, fatevene una ragione, soffrirete ma poi passerà”. E poi quei riferimenti al “bunga bunga” e al “ciupa ciupa” che, raccontati dai bambini ai loro genitori, hanno allarmato non poco le famiglie.

Un provvedimento di natura cautelare, quello della sospensione, precisa l’ufficio legale del provveditorato, in attesa di ricostruire in modo corretto tutta la vicenda. E di capire se il gip accoglierà o respingerà la richiesta delle famiglie della scuola, che si sono opposti all’archiviazione del caso, voluta dalla Procura perché le accuse non hanno rilievo penale. “Stiamo esaminando casi molto gravi – sottolinea l’Ufficio scolastico regionale -. Se saranno accertati, l’Amministrazione interverrà in maniera decisa: episodi come questi non possono essere tollerati”. Le maestre ora rischiano il licenziamento.

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