“Questa giornata è dedicata al ricordo ed è monito per il presente e per il futuro contro ogni forma di intolleranza, di guerra ed ogni tentativo di nascondere la verità”. Lo ha detto nell’Aula della Camera la presidente Laura Boldrini nella cerimonia per celebrare il Giorno del Ricordo delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata.
“Sulle foibe – ha aggiunto Boldrini – è calato un muro di silenzio, si è preferito nascondere cosa era successo e non parlarne. Si è trattato di una pulizia etnica perpetrata dalle autorità jugoslave. Un Paese che nasconde la verità non può mai essere libero e democratico. Occorre costruire un futuro in cui non ci sia spazio per la violenza e la sopraffazione”.
10 febbraio è #giornodelricordo delle #foibe ma soprattutto monito contro intolleranza,guerre,dittature e tentativi di nascondere verità (s)
— laura boldrini (@lauraboldrini) 10 Febbraio 2015
Alla cerimonia ha partecipato anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha consegnato i premi alle scuole vincitrici del concorso nazionale ‘La Grande Guerra e le terre irredente dell’Adriatico orientale nella memoria degli italiani’, promosso dal Miur. “Per troppo tempo le sofferenze patite dagli italiani giuliano-dalmati con la tragedia delle foibe e dell’esodo hanno costituito una pagina strappata nel libro della nostra storia”, ha detto Mattarella. “Il Parlamento – ha aggiunto il presidente della Repubblica – ha contribuito a sanare una ferita profonda nella memoria e nella coscienza nazionale. Oggi la comune casa europea permette a popoli diversi di sentirsi parte di un unico destino di fratellanza e di pace. Un orizzonte di speranza nel quale non c’è posto per l’estremismo nazionalista, gli odi razziali e le pulizie etniche”.
Insieme al Capo dello Stato e alla presidente della Camera Boldrini, ha reso omaggio alle vittime giuliano-dalmate anche il ministro della Pubblica Istruzione Stefania Giannini.
I martiri delle foibe sono stati commemorati anche dal presidente del Senato, Grasso, dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, i cui genitori fuggirono dalle regioni invase dai titini jugoslavi, dal sindaco di Roma, Ignazio Marino, che ha posto una corona di fiori all’altare della Patria.
Anche il premier Matteo Renzi è intervenuto nel Giorno del ricordo con un tweet:
Onoriamo il #giornodelricordo per non dimenticare l’orrore delle Foibe e il dramma dell’esodo che toccò a tanti nostri connazionali
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 10 Febbraio 2015
Nel giorno del ricordo non sono, però, mancate le polemiche politiche, tra il centrodestra e il sindaco di Milano, Pisapia, assente alle cerimonie di commemorazione delle vittime, mentre lunedì sera, a Trento, ci sono stati scontri tra movimenti di Destra che stavano commemorando le vittime delle foibe e attivisti antifascisti dei centri sociali.