Oggi a Palermo si è tenuta la Leopolda siciliana, organizzata dal sottosegretario Davide Faraone, braccio destro di Renzi nell’isola.
Ci sono anche quattro parlamentari regionali di Articolo 4, il movimento creato dall’ex Mpa ed ex Udc Lino Leanza: Paolo Ruggirello, Luca Sammartino, Valeria Sudano e Alice Anselmo pronti ad aderire al Pd e transitare nel gruppo parlamentare dell’Assemblea regionale. Un ‘salto’ che sta creando non pochi malumori tra i ‘cuperliani’, grandi assenti al momento alla Leopolda siciliana (oggi e domani) e soprattutto tra i civatiani con decine di iscritti che hanno lasciato il partito per abbracciare un nuovo progetto politico di sinistra assieme a Sel.
Previsto oggi l’intrvento del sottosegretario Graziano Delrio che ha sottolineato l’importanza di un partito aperto alla gente e al confronto interno.
> DIPENDENTI ALMAVIVA INCONTRANO DELRIO
“Basta con i politici che frequentano i loro ristoranti, chiusi nelle loro auto, che si parlano tra di loro. La politica per riacquistare credibilità deve stare tra la gente”. Cosi il sottosegretario Graziano Delrio dal palco della Leopolda siciliana “che – ha detto – non è un luogo di partito ma di democrazia e di popolo”.
“Il Pd che vogliamo non è un partito fatto di correnti, di steccati – ha aggiunto – un partito armato, degli uni contro gli altri. Quello che vogliamo è un partito aperto, che si confronta liberamente”.
“Uno dei motivi per cui a volte acceleriamo le nostre scelte – ha affermato Delrio – è perché si fanno troppe chiacchiere e non si decide. Sono vent’anni che discutiamo di riforma costituzionale ed erano vent’anni che discutevamo di città metropolitane. Bisogna agire”. Così dal palco della ‘Leopolda siciliana’ il sottosegretario Graziano Delrio, parlando dell’azione del governo Renzi.
Poi una dichiarazione sul rinnovo della convenzione con l’Ismett. “Firmeremo presto la convezione”. ha aggiunto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio sul rinnovo della convenzione con l’Ismett, il centro mediterranei di specializzazione per i trapianti. Delrio ha raccolto l’appello lanciato dal palco da Ugo Palazzo, direttore sanitario dell’Istutito di cui la Regione siciliana, il ministero della Salute e l’università di Pittsburgh sono partner.
“Non vorrei pagare lo scotto della rigidità – ha detto Palazzo – ci sono forze trasversali che vogliono mandare via il partner americano dalla Sicilia”. Il direttore sanitario ha anche illustrato un progetto sul Centro specializzato di biotecnologie, che sarà realizzato entro il 2018 a Carini, nel palermitano. Sul punto Delrio è intervenuto dicendo che “L’Ismett è una ricchezza. E la nascita di un centro di biotecnologie è una storia che va raccontata. Mandateci il progetto, daremo un’accelerata”.
“Bisogna avere il coraggio del cambiamento – ha affermato ancora Delrio – come l’ha avuto quel ragazzo, Giuseppe, che ha avuto il coraggio di dissociarsi da quella storia”. Così il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, dal palco della Leopolda siciliana, riferendosi (al coraggio) di Giuseppe Cimarosa, che ha rinnegato le sue ‘origini’ mafiose
Dopo interviste sui giornali e testimonianze in tv, Cimarosa, 32 anni, figlio della cugina del boss latitante trapanese Matteo Messina Denaro, si è iscritto a parlare dal palco della Leopolda siciliana, e ha ripudiato il parente mafioso davanti a mille persone che si sono alzate ad applaudire.
“Sono un parente di un mafioso che ha deciso di scagliarsi contro i mafiosi”, ha detto in lacrime dal palco. “Mia madre è cugina di primo grado di Matteo Messina Denaro – ha aggiunto – e mio padre è stato arrestato nell’ambito dell’operazione Eden. Vivo a Castelvetrano e sto soffrendo parecchio. Non abbiamo accettato il programma di protezione perché non si deve accettare la paura delle ripercussioni come alibi. Volevo dire solo questo”. “Bisogna avere il coraggio del cambiamento, come l’ha avuto Giuseppe, che si è dissociato da quella storia”, ha commentato poi dallo stesso palco il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio. E il governatore Rosario Crocetta ha affermato: “A Giuseppe dico: hai diritto ai tuoi sogni. Tutti i siciliani hanno diritto ai loro sogni”. Il giovane che ama i cavalli si occupa di ”teatro equestre” e di un centro di equitazione ha detto: ”Io e mio fratello che ha 25 anni ci siamo ritrovati in una situazione che non abbiamo voluto noi. Però non ci siamo arresi”.
Il padre, Lorenzo Cimarosa, considerato un dichiarante, lo scorso maggio è stato condannato in primo grado a 5 anni e 4 mesi per favoreggiamento e a dicembre ha subito il sequestro di beni per circa 4 milioni di euro. La procura palermitana chiedendone la condanna aveva richiesto al gup che gli venissero concesse le attenuanti generiche, ma non la speciale attenuante prevista per i pentiti che apportino un contributo rilevante alle indagini. “Ho voglia di riscatto – ha continuato Cimarosa, commosso mentre la gente lo applaudiva – Anni fa ho deciso di andare via da Castelvetrano, il mio paese dove sono tornato qualche tempo fa. Essere parente di Matteo Messina Denaro è un problema che non si può risolvere”.
“La presenza di Matteo Messina Denaro è ancora molto forte – ha aggiunto – Quando mio padre è stato arrestato, il mio desiderio era quello di andare via. Poi lui mi ha spiazzato, dicendomi delle cose e io ho deciso di restare al suo fianco. Dico ai giovani che proprio le persone come me devono dare un taglio. Chi sa cosa significa il nero e il marcio che c’è in questo fenomeno deve dare un contributo. E questo è il contributo che voglio dare. Lo voglio fare pubblicamente per togliermi questa macchia. La mia salvezza sono i sogni e il mio è lavorare con i cavalli”